Data: 08/11/2019 13:00:00 - Autore: Francesco Pandolfi
Avv. Francesco Pandolfi - La caratteristica fondamentale delle norme in materia di armi � l'assenza di posizioni di diritto soggettivo con riguardo alla detenzione e al porto di armi, caratteristica che poi � il presupposto dell'ampia discrezionalit� dell'Autorit� competente in materia.

Il rilascio delle autorizzazioni all'uso di armi

In effetti, il potere di rilasciare le autorizzazioni all'uso delle armi, cos� come il potere di disporne la revoca o la sospensione, per come sono congegnati dal T.u.l.p.s. appaiono caratterizzati dall'ampia discrezionalit� dell'Autorit� competente, che � in grado di adottare provvedimenti inibitori in qualsiasi momento, tanto in caso di cosiddetto abuso, quanto ove ritenga che vi sia un pericolo di uso non corretto delle armi, oppure nel caso in cui venga meno il giudizio di idoneit� e di affidabilit� inizialmente formulato.
L'architettura delle norme in questa delicata materia ci dice quanto abbiamo illustrato, ma anche le sentenze amministrative di primo e secondo grado fissano quei concetti, ricordando man mano l'estensione della discrezionalit� ministeriale ed avvisando sui limiti di tale potere.

Il compito dell'Autorit� di P.S.

In pratica, ci� che bisogna tenere presente � che il compito dell'Autorit� di P.S. non � sanzionatorio o punitivo, ma � di natura cautelare e consiste nel prevenire abusi e sinistri con l'uso delle armi, tutto questo a protezione dell'incolumit� pubblica e privata.
Compito delicato e non facile; diciamo cosi che ai fini della revoca dell'autorizzazione e del divieto di detenzione armi e munizioni non � necessario un accertato abuso delle armi, ma � sufficiente la sussistenza di circostanze che dimostrino come la persona in questione non sia del tutto affidabile al loro uso.
Addirittura la Legge si spinge a dire che, vista l'ampia discrezionalit� che l'Ordinamento ripone nelle mani dell'Amministrazione, teoricamente non si richiederebbe neppure una particolare motivazione.

La discrezionalit�

Questo � un passaggio certamente delicato, dal momento che accordare un potere cos� vasto all'Autorit� potrebbe equivalere ad annullare del tutto la posizione contrapposta di chi chiede l'autorizzazione ed abbia i presupposti per poterlo fare.
Ancora una volta viene in aiuto la giurisprudenza che ci aiuta a risolvere questo enigma.
Come � possibile, infatti, che da una parte esista una cos� vasta discrezionalit� e, dall'altra, non vi sia alcun diritto da parte dell'interessato all'autorizzazione?
Ebbene, i Giudici di diversi Tar e lo stesso Consiglio di Stato hanno pi� volte ribadito: vero � che i provvedimenti inibitori adottati dall'amministrazione possono non richiedere una specifica motivazione, ma � pur sempre vero che queste valutazioni non devono essere irrazionali o arbitrarie.
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