Data: 10/11/2019 10:30:00 - Autore: Valeria Zeppilli

di Valeria Zeppilli � L'errore medico invalidante pu� far sorgere il diritto al risarcimento del danno non solo del paziente ma anche dei suoi parenti pi� stretti.

Doppio danno per dolore e assistenza

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A detta della Corte di cassazione (vedi sentenza numero 28220/2019 qui sotto allegata), dall'invalidit� anche solo parzialmente invalidante del congiunto possono infatti derivare sia il dolore per la menomazione del proprio caro, sia la necessit� di un impegno di assistenza che determina in maniera apprezzabile un peggioramento delle abitudini di vita di chi la presta.

In altre parole, il familiare di un paziente danneggiato pu� subire sia una sofferenza soggettiva che un mutamento peggiorativo delle proprie abitudini, ovverosia due pregiudizi che, se seri e gravi, devono essere risarciti, a prescindere dal fatto che l'invalidit� del congiunto sia parziale e dal fatto che i familiari sui quali grava l'onere di assistenza siano pi� di uno.

La prova del danno da errore medico

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In merito alla prova del danno non patrimoniale patito dai prossimi congiunti del paziente vittima di errore medico, la Corte di cassazione ha precisato che la stessa pu� essere desunta anche solo dalla gravit� delle lesioni, purch� l'esistenza di tale danno sia stata debitamente allegata nell'atto introduttivo del giudizio.

Per provare la sofferenza morale del familiare della persona lesa, poi, � possibile fare ricorso alla prova presuntiva che, come affermato dalla stessa Corte affidandosi a quanto gi� sancito nella precedente pronuncia numero 17058/2017, "deve essere cercata anche d'ufficio, se la parte abbia dedotto e provato i fatti noti dai quali il giudice, sulla base di un ragionamento logico-deduttivo, pu� trarre le conseguenze per risalire al fatto ignorato".

La vicenda in Cassazione

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Nel caso di specie, il giudice del merito aveva considerato tout court irrilevante la prova orale senza verificare se da essa fosse possibile dedurre elementi idonei ad apprezzare l'esistenza e l'entit� del sacrificio subito dai familiari del paziente. Inoltre, non aveva considerato in alcun modo la possibilit� di apprezzare presuntivamente l'esistenza del danno patrimoniale che gli attori avevano allegato pacificamente.

Per la Cassazione, tale ragionamento deve ritenersi errato e la Corte d'appello dovr� tornare di nuovo sulla vicenda, considerando gli insegnamenti dei giudici di legittimit�.


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