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Data: 11/11/2019 17:30:00 - Autore: Lucia Izzo di Lucia Izzo - L'età per il pensionamento di vecchiaia potrebbe rimanere sostanzialmente inalterata fino al 2022. Come noto, per poter accedere alla pensione è necessario che i lavoratori raggiungano l'età anagrafica e l'anzianità contributiva e assicurativa richieste dalla legge.
Pensione e adeguamenti alla speranza di vita[Torna su] A partire dal 2012, ovvero dalla riforma Fornero, i requisiti anagrafici per accedere alla pensione di vecchiaia si sono gradualmente innalzati, stante i periodici adeguamenti alla speranza di vita, fino a giungere all'equiparazione dell'età pensionabile di uomini e donne che, nel 2019, è fissata in 67 anni. Pensione: rilievi Istat e speranza di vita[Torna su] La variazione dell'età pensionabile è strettamente correlata ai rilievi ISTAT sulla speranza di vita che hanno riflessi anche in materia previdenziale. In particolare, quelli rilasciati in relazione all'anno 2018 risultano essere positivi e ciò significa che gli italiani sono sempre più longevi. Per approfondimenti: La pensione di vecchiaia Nel suo rapporto annuale, pubblicato lo scorso 20 giugno, l'istituto stima che nel 2018 la vita media sia stata di 80,8 anni per gli uomini e di 85,2 anni per le donne. La speranza di vita alla nascita, invece, ha raggiunto lo scorso anno gli 83 anni, in crescita dunque rispetto agli 82,7 anni del 2017 Sulla valutazione dell'età pensionabile, in particolare, pesa il valore della speranza di vita a 65 anni, che l'ISTAT ha fissato a 20,9 anni nella media tra maschi e femmine. Tale dato diviene parte della formula che consente di determinare l'incremento da applicare dal 2021, ovvero per il biennio successivo al 2019-2020 Fino al 2022 in pensione a 67 anni[Torna su] Dai dati statistici, in particolare, giungono le prime conferme circa il mantenimento dell'età di uscita dal lavoro, con la pensione di vecchiaia, a 67 anni per gli anni 2021 e 2022. Come anticipa il Sole 24 Ore, l'età di 67 anni rimarrà valida fino a fine 2022. Il limite anagrafico sarebbe stato confermato con un decreto ministeriale che si è interfacciato alle rilevazioni dell'ISTAT sulla speranza di vita accertata a consuntivo per l'intero biennio 2017-2018. Si tratterebbe di una una variazione risultata inferiore a un mese. Invece, stando ai requisiti stimati, a titolo esemplificativo, dalla Ragioneria generale dello Stato nel Rapporto sulla spesa pensionistica pubblicato in settembre, il requisito minimo potrebbe aumentare di tre mesi nel biennio 2023-2024. Stabilita la nuova età pensionabile, il Ministero del Lavoro renderà noti anche i coefficienti di trasformazione con cui il montante contributivo di ciascun lavoratore viene tramutato in assegno di pensione. Non resta che aspettare le comunicazioni ufficiali da parte dell'ISTAT e la pubblicazione dell'atteso decreto ministeriale. |
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