Data: 13/11/2019 07:00:00 - Autore: Marco Sicolo
Avv. Marco Sicolo - Il TSO è il trattamento sanitario obbligatorio che può essere disposto solo quando il soggetto si rifiuta di sottoporsi alle cure proposte dal personale sanitario.

La procedura TSO può essere applicata solo in presenza di determinati presupposti e seguendo dei passaggi ben precisi, previsti dalla legge a garanzia dei diritti dell'interessato.

I presupposti per la procedura TSO

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Come noto, il trattamento sanitario obbligatorio si fonda su tre presupposti: uno stato di alterazione psichica nel soggetto da sottoporre al trattamento, il suo rifiuto a ricevere l'intervento dei sanitari e l'impossibilità di adottare idonee misure extraospedaliere.

In presenza di questi presupposti può prendere avvio la procedura TSO, che trova la sua disciplina di dettaglio nella l. 833/78.

L'art. 33 di tale legge chiarisce, innanzitutto, che il trattamento sanitario obbligatorio deve essere disposto ed eseguito nel rispetto della dignità della persona e dei diritti del paziente, come previsto dall'art. 32 della Costituzione.

La procedura di trattamento sanitario obbligatorio comincia con un proposta motivata inoltrata da un medico al sindaco competente. Tale proposta deve essere convalidata da un altro medico appartenente a una struttura pubblica (ASL), in genere uno psichiatra.

La competenza a disporre il TSO

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Competente a disporre il TSO è dunque il sindaco, in qualità di autorità sanitaria, che ha 48 ore di tempo per provvedere in tal senso, dal momento della convalida operata dal secondo medico.

Il sindaco deve inoltre provvedere a notificare il suo provvedimento, completo della proposta iniziale, al giudice tutelare.

L'accompagnamento del paziente nella struttura ospedaliera

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Dal momento in cui il sindaco ha disposto il TSO, il personale sanitario competente è autorizzato a dare attuazione al provvedimento. La degenza del paziente deve avvenire negli ospedali pubblici o in strutture convenzionate.

Al paziente deve essere assicurata la possibilità di comunicare con chi desidera e allo stesso va lasciata la scelta tra eventuali luoghi di ricovero sanitario alternativi.

Nel caso si riveli necessario, il personale sanitario può, insieme alla forza pubblica (Polizia Locale) utilizzare la forza per accompagnare il paziente sull'ambulanza che lo trasporterà nella struttura prescelta.

Impugnazione del provvedimento del Sindaco

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Il provvedimento del sindaco può essere impugnato da chiunque ne abbia interesse, al fine di richiederne la revoca o la modifica.

In tal caso, il sindaco è tenuto a decidere nel termine di dieci giorni, adottando il nuovo provvedimento secondo la procedura sin qui esaminata.

La convalida del Giudice Tutelare

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Come si è detto, il provvedimento del sindaco necessita di convalida da parte del giudice tutelare.

Quest'ultimo ha 48 ore di tempo per decidere se convalidare o meno il trattamento e può prendere la sua decisione assumendo le opportune informazioni e disponendo gli accertamenti ritenuti necessari.

Il giudice ha anche il potere di disporre gli opportuni provvedimenti urgenti in ordine alla gestione del patrimonio del paziente.

La mancata convalida comporta l'immediata cessazione della degenza ospedaliera in TSO.

Impugnazione della convalida del Giudice Tutelare

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In caso di convalida del provvedimento del sindaco, il decreto del giudice tutelare può essere impugnato dal paziente o da chiunque ne abbia interesse, con ricorso da proporre al competente tribunale.

Invece, in caso di mancata convalida, è il sindaco a poter impugnare il provvedimento nel termine di trenta giorni.

Il processo può svolgersi anche senza l'assistenza di un avvocato.

Il presidente del tribunale ha il potere di sospendere il TSO, decidendo entro dieci giorni dal ricevimento della relativa richiesta.

La decisione sull'impugnazione è presa in camera di consiglio, dopo aver sentito il pm.

Durata e proroga del TSO

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In ogni caso il TSO può avere una durata massima di sette giorni, prolungabili su proposta del medico responsabile del servizio di psichiatria della struttura in cui è stato eseguito il ricovero.

In tal caso, il sindaco ne dà comunicazione al giudice tutelare, indicando la presumibile durata del ricovero.


Vedi anche la nostra guida generale sul TSO


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