Data: 11/12/2019 15:00:00 - Autore: Roberto Paternic�
di Roberto Paternic� - Segnali non positivi dal mercato immobiliare italiano nel 2019. Dalla recente indagine di Banca d'Italia, si riducono le quotazioni degli immobili, il margine di sconto richiesto � aumentato, i tempi di vendita si sono allungati e il divario fra prezzi offerti e richiesti risulta essere la principale causa di cessazione degli incarichi a vendere per gli operatori del settore.

Mercato immobiliare 2019: il report di Bankitalia

Il quadro di sintesi della situazione nel III trimestre 2019, evidenzia:
- prezzi stabili in diminuzione;
- la percentuale di operatori che hanno venduto almeno un immobile, si attesta intorno all'80%. Valori negativi sia per gli incarichi da evadere che nella riduzione del numero degli stessi (-6,6%); Aumentano le giacenze di abitazioni invendute nelle aree non urbane;
- si riduce sia l'offerta che la domanda di abitazioni (-17,4%) e la riduzione � pi� marcata nelle aree non urbane. Tra le cause di decadenza del mandato a vendere prevale quella del divario fra il prezzo richiesto dal venditore e quello dei potenziali acquirenti e si riscontrano maggiori difficolt� a ottenere un mutuo. Diminuiscono, invece, i venditori che ritirano il mandato in attesa di prezzi pi� favorevoli;
- lo sconto medio sui prezzi di vendita, rispetto alle richieste iniziali del venditore, � tornato ai valori di due anni fa (12% circa);
- i tempi medi di vendita sono aumentati a 7,5 mesi;
- � scesa la quota di acquisti finanziati con mutui ipotecari (73,6%, valori simili al 2016) mentre � aumentato di due punti percentuali il rapporto fra il prestito e il valore dell'immobile (76,2%);
- reggono, ancora, le locazioni. Il saldo fra giudizi di aumento e di riduzione dei canoni di locazione � tornato lievemente negativo, con un miglioramento nelle aree urbane.
Peggiorano le previsioni da parte degli operatori del settore e il saldo fra aspettative di miglioramento e peggioramento � tornato negativo in tutte le aree geografiche (-12,3% a livello nazionale).
Su un orizzonte di medio termine (2 anni), si prevede che il mercato rimarr� stabile (40% degli operatori) mentre per un terzo si prefigura un miglioramento.

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