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Data: 18/12/2019 06:00:00 - Autore: Valeria Zeppilli di Valeria Zeppilli – Nei concorsi pubblici, se la risposta data dal candidato non è del tutto errata, perché la risposta giudicata corretta dalla commissione non è univoca, non è giustificato attribuire un punteggio pari a zero. A dirlo è il TAR del Lazio, nella sentenza numero 14267/2019 qui sotto allegata.
Concorsi: quando lo zero è giustificato[Torna su]
Per il tribunale amministrativo, il punteggio zero è giustificabile solo quando la risposta fornita dal candidato a un concorso pubblico sia inequivocabilmente sbagliata. Tale votazione, invece, non è ammissibile se vi sono "l'acclarata non univoca erroneità delle risposte date" e "la non univocità della risposta considerata corretta dalla commissione". Se, quindi, lo zero non trova giustificazione, la graduatoria deve essere rettificata e al candidato va attribuita la posizione allo stesso effettivamente spettante. La minore anzianità di laurea[Torna su]
La sentenza in oggetto, inoltre, ha affrontato un'altra importante questione in materia concorsuale, in particolare relativa alla selezione per medici di medicina generale, ribadendo l'illegittimità del criterio di preferenza della minore anzianità di laurea, all'epoca previsto dal dm 7 marzo 2006, oltre che dal bando di concorso impugnato. Concorsi: il rischio di favorire gli studenti meno brillanti[Torna su]
Tale criterio, secondo la posizione del ricorrente, "finirebbe per favorire gli studenti meno brillanti, che abbiano conseguito la laurea anche "fuori corso"". Esso, oltretutto, è stato eliminato dal predetto dm con decreto del Ministero della Salute del 5 dicembre 2018. Sebbene il bando di selezione sia precedente a tale intervento, per il TAR il principio che ha portato alla soppressione del criterio deve valere anche con riferimento alla graduatoria impugnata, considerata la possibilità anche del solo conseguimento di una migliore posizione da parte del concorrente.
Si ringrazia l'Avv. Elio Errichiello per la cortese segnalazione |
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