Data: 20/12/2019 16:30:00 - Autore: Redazione

di Redazione - Deve essere "semplificato e reso pi� efficiente il sistema di esecuzione delle pene pecuniarie e della possibilit� di convertirle in sanzioni limitative della libert� personale, perch� attualmente, nella stragrande maggioranza dei casi, la riscossione non viene assicurata a causa della farraginosit� del sistema. E ci� a differenza di quanto avviene in molti altri Paesi, in cui le pene pecuniarie costituiscono invece un'efficace alternativa alle sanzioni privative della libert� personale". �, questo, il monito contenuto nella sentenza n. 279/2019 depositata oggi (e sotto allegata).

Non fondata la qlc su Testo Unico spese di giustizia

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Con la decisione (relatore Francesco Vigan�) la Corte costituzionale ha dichiarato non fondata la questione di legittimit� sollevata da un magistrato di sorveglianza sull'articolo 238- bis del Testo unico in materia di spese di giustizia.

Esecuzione pene pecuniarie

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In linea generale, l'esecuzione delle pene pecuniarie � curata dall'agente della riscossione, tenuto a notificare al condannato una cartella esattoriale e a procedere, in caso di inadempimento, all'esecuzione forzata. Se l'esecuzione d� esito negativo, il magistrato di sorveglianza � verificata l'insolvibilit� del condannato � procede alla conversione della pena pecuniaria in un periodo di libert� controllata oppure, a richiesta del condannato, in lavoro sostitutivo in favore della collettivit�.

La norma censurata davanti alla Corte dispone che il magistrato di sorveglianza debba procedere alla conversione non solo quando l'esecuzione forzata sia stata infruttuosa, ma anche se l'agente della riscossione non abbia svolto alcuna attivit� esecutiva nell'arco di ventiquattro mesi.

Obiettivo della norma �, dunque, evitare che la prolungata inerzia dell'agente della riscossione paralizzi la possibilit� di convertire la pena pecuniaria nei confronti dei condannati inadempienti.

Pene pecuniarie: monito al legislatore

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Con la sentenza di oggi, la Corte ha escluso che questa disciplina si ponga in contrasto con i principi di uguaglianza e ragionevolezza, con il diritto di difesa e con la finalit� rieducativa della pena. "Non esiste infatti alcuna necessit�, sul piano costituzionale � si legge - che il condannato sia sottoposto ad un'infruttuosa esecuzione forzata, prima di poter essere assoggettato alle sanzioni di conversione previste dalla legge, purch� sia stato regolarmente informato dall'ufficio del giudice dell'esecuzione dell'obbligo di pagare la pena pecuniaria e delle possibili conseguenze in caso di inadempimento".


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