Data: 23/12/2019 17:00:00 - Autore: Redazione

di Redazione – Lo stop alla prescrizione entrerà in vigore l'1 gennaio 2020. Di fronte, al nulla di fatto su eventuali rinvii e modifiche, l'Unione italiana delle Camere penali ha deciso di promuovere "un confronto con tutte le forze politiche-culturali del Paese" per costituire "comitati promotori di un referendum abrogativo di questa norma" che sospende la prescrizione dopo il primo grado di giudizio, insieme a "tutti gli strumenti per rimediare a questo obbrobrio giuridico". Ad annunciarlo il presidente dell'Uicp, Giandomenico Caiazza, nel corso di una conferenza stampa organizzata alla Camera da Forza Italia.

Prescrizione, stop dal 1° gennaio

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La riforma, a firma Bonafede, contenuta nella legge Spazzacorrotti, che decreta lo stop della prescrizione dopo la sentenza di primo grado, nonostante le richieste di proroga o di modifica invocate da più fronti, entrerà in vigore a partire dall'1 gennaio 2020.

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Caiazza: "pronti a promuovere referendum"

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Si tratta di "una norma introdotta in modo improprio e senza una riflessione - ha aggiunto il presidente Uicp - nata per ragioni simboliche, che è quanto di più devastante possa esserci, perchè non si riflette sulle conseguenze che la mancanza di un istituto come la prescrizione può determinare sul sistema". Una "colossale opera di mistificazione politica e informativa" denuncia ancora Caiazza, perchè la prescrizione è "uno degli istituti più democratici e interclassisti", che determina i suoi effetti su "centinaia di migliaia di persone di ogni ceto sociale" e per reati di natura "quasi sempre bagatellare".

Sostegno alle proposte che salvaguardano la prescrizione

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Oltre a ribadire il sostegno delle Camere penali alle proposte di legge che salvaguardino l'istituto, sottolinea infine il presidente Uicp, di non aver compreso "in che termini si articolerebbe il dissenso di un importante partito di maggioranza", che ha annunciato la presentazione di "un disegno di legge di cui non conosciamo testo e contenuti". Il riferimento è all'annuncio dei giorni scorsi dei vertici del Pd che hanno dichiarato in caso di "fumata nera" degli accordi con il M5S la presentazione di una propria proposta di legge in materia.


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