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Data: 08/01/2020 10:30:00 - Autore: Gabriella Lax di Gabriella Lax – Che si stesse discutendo di quota 100 era già chiaro. Come era chiaro che ci fossero tavoli, già avviati da inizio gennaio (vedi anche Pensioni: cosa può cambiare per quota 100). L'obiettivo è arrivare preparati alla data della fine della sperimentazione di quota 100. A dare ulteriori chiarimenti ci pensa Pier Paolo Baretta, il sottosegretario Pd al ministero dell'Economia in un'intervista al Corriere della Sera.
Beretta: «Quota 100 non sarà confermata»[Torna su]
Le parole su quota 100 non lasciano dubbi: «Questa misura terminerà alla fine del 2021 e non abbiamo alcuna intenzione di confermarla». Cosa potrebbe succedere dunque? L'obiettivo è «mettere in campo interventi sostitutivi, confrontandoci con le parti sociali" che abbiano come principio "la massima flessibilità di scelta del lavoratore». Quota 100, serve flessibilità[Torna su]
Anche sul reddito di cittadinanza si è espresso l'esponente del governo, evidenziando che ha avuto «aspetti positivi, in particolare l'allargamento della platea dove si interveniva col Reddito di inclusione, e negativi, quando prevale l'assistenzialismo rispetto alla ricerca del lavoro». Tornando invece a quota 100: oltre a introdurre elementi di "massima flessibilità", Beretta sostiene che «fissato un minimo di età e di contributi, si deve essere liberi di andare in pensione. Questa flessibilità oggi si può introdurre perché ormai stiamo andando rapidamente verso un sistema dove le pensioni vengono liquidate prevalentemente col metodo contributivo, nel senso che tanto hai versato e tanto prendi». Tridico e i coefficienti della gravosità del lavoro[Torna su]
Qualche giorno fa, anche il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, ha detto che si sta pensando «ad un sistema di coefficienti che tengano conto appunto della gravosità del lavoro. Sarebbe un modo per prevedere un'età di uscita dal lavoro per ogni categoria, in maniera flessibile – spiega - Certo ci dovrà essere un'età minima, la stabilirà il legislatore». A sostegno di questa ipotesi la previsione della commissione tecnica per lo Studio delle attività gravose, che è stata nuovamente prevista dall'ultima manovra insieme a quella sulla separazione della previdenza dall'assistenza. |
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