Data: 14/01/2020 23:00:00 - Autore: Lucia Izzo
di Lucia Izzo - Da un lato, ci sono i padroni che diligentemente portano a passeggio i propri animali muniti di paletta e sacchetti (o addirittura bottiglia d'acqua), affinch� alcuna deiezione del quadrupede rimanga a imbrattare l'area pubblica. Dall'altro, invece, c'� chi lascia il senso civico a casa, assieme al necessario per ripulire le strade dagli escrementi dell'animale che inevitabilmente restano a terra.

Treviso, non raccoglie le deiezioni canine: multato

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E in questa seconda categoria rientra il proprietario che, nel centro di Treviso, si � visto sanzionare dal "nucleo antidegrado" della Polizia Locale. Il 59enne proprietario del cane, che aveva appena espletato su strada i propri bisogni, dovr� pagare una maxi sanzione da ben 400 euro per non aver raccolto le deiezioni dell'amico quadrupede.

Trova cos� applicazione il nuovo regolamento urbano che � stato approvato in citt� lo scorso ottobre. Il Comune riferisce come, nonostante l'uomo avesse inizialmente negato l'evidenza dei fatti, sia stato inchiodato dalle prove fotografiche degli agenti, rimasti a debita distanza.

"Non � facile cogliere sul fatto i soggetti che abbandonano le deiezioni canine", ha spiegato il comandante della Polizia Locale Andrea Gallo: "La bravura degli agenti ha permesso di sanzionare uno dei comportamenti ritenuti tra i pi� odiosi dalla collettivit�. I controlli continueranno sia con personale in uniforme che in borghese, anche con l'ausilio dei sistemi di videosorveglianza e fototrappole".

"La maleducazione e mancanza di senso civico non sono tollerati" ha dichiarato il sindaco Mario Conte, ribadendo la necessit� di prestare maggiore attenzione e rispettare il prossimo e la citt�. "Come ho gi� avuto modo di dire - ha soggiunto il primo cittadino - il problema non sono gli amici a quattro zampe ma la maleducazione di qualche proprietario. L'inasprimento delle sanzioni vuole fungere da deterrente per tutti quei comportamenti che possono creare degrado e rendere la citt� meno pulita, sicura e accogliente".

Multati i proprietari che non raccolgono gli escrementi animali

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Ma l'esempio di Treviso non � isolato. Negli ultimi anni sono sempre pi� i Comuni italiani che hanno scelto di sanzionare i padroni maleducati e irrispettosi nei confronti dei beni pubblici. La materia, infatti, � principalmente regolamentata a livello locale e spesso gli enti si sono mossi con campagne di sensibilizzazione, installazione di appositi "contenitori" in strada e cos� via.

Le amministrazioni hanno, infatti, il potere di dettare tramite apposite ordinanze le regole e le sanzioni (di importo variabile nei diversi paesi) a cui va incontro chi non si premura di raccogliere le deiezioni canine lasciate in strada dal proprio animale.

Risale a qualche anni fa la dura reazione del Comune di Torre Boldone, provincia di Bergamo, contro l'atteggiamento incivile dei proprietari. Proprietari, custodi e conduttori dei cani sono stati obbligati a "raccogliere immediatamente gli escrementi prodotti dagli stessi su area pubblica o di uso pubblico sull'intero territorio comunale e a depositarli, con idonei involucri o sacchetti chiusi a provata tenuta all'acqua, negli appositi cestini (se presenti) per la raccolta dei rifiuti", pena sanzioni fino a 720 euro.

Non sempre, tuttavia, gli agenti sono in loco e "beccare" i trasgressori pu� rivelarsi pressoch� impossibile. Per questo a Malnate, comune in provincia di Varese, � stato elaborato un sistema contro gli incivili che sembra uscito direttamente da un telefilm poliziesco.

In pratica, il Comune ha messo su una vera e propria banca dati del DNA dei cani e avvisato i residenti, possessori o detentori di animali, dell'obbligo di corretta registrazione degli stessi all'Anagrafe Canina Regionale e all'effettuazione del test gratuito per l'identificazione del DNA, presso i veterinari di Malnate. L'intento � chiaro, ovvero mettere a punto un sistema di campionamento e arrivare agli incivili tramite "test del DNA" effettuati dalle guardie zoofile sugli escrementi abbandonati. E anche chi non ha sottoposto l'animale al prelievo gratuito � stato sanzionato.

Escrementi animali non raccolti: pu� diventano reato

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Il comportamento del padrone, denotante indubbia carenza di civilt�, pu� costargli anche pi� che una semplice sanzione. L'art. 639 del codice penale, infatti, sanziona il reato di "deturpamento e imbrattamento di cose altrui".

Chi deturpa o imbratta cose mobili o immobili altrui � punito, a querela della persona offesa, con una multa fino a 103 euro. Se il fatto � commesso su beni immobili o su mezzi di trasporto pubblici o privati si rischia la reclusione da 1 a 6 mesi o una multa da 300 a 1.000 euro. Se il fatto � commesso su cose di interesse storico o artistico, invece, si applica la pena della reclusione da tre mesi a un anno e della multa da 1.000 a 3.000 euro.

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7082/2015 ha rimarcato che si tratta di un delitto punibile a titolo di dolo, anche solo generico od eventuale. Per i giudici, la possibilit� che un cane condotto sulla pubblica via possa imbrattare beni � frutto di un rischio certamente prevedibile e, non essendo evitabile che l'animale ivi espleti i suoi bisogni fisiologici, si richiede a chi tale cane lo conduce un corretto governo di tale (inevitabile) rischio.
Tale governo sar� realizzabile, ad esempio, attraverso la possibilit� di una attenta vigilanza sul comportamenti dell'animale, attraverso la possibilit� di limitarne la totale libert� di movimento (se dei caso tenendolo legato con un guinzaglio) o comunque intervenendo con atteggiamenti tali da farlo desistere (quantomeno nell'immediatezza) dall'azione, o comunque riparando al gesto in qualche modo (ad esempio con gli strumenti di pulizia idonei).
A salvare, nel caso di specie, l'imputato da una condanna per "deturpamento e imbrattamento di cose altrui" � l'aver portato con anche una bottiglietta d'acqua per ripulire la pip� dell'animale.

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