Data: 19/01/2020 11:00:00 - Autore: Redazione

di Redazione � Si pu� vietare l'ingresso ai cani nei locali pubblici? � l'Unione Nazionale dei Consumatori a fare il punto su un tema molto sentito e discusso.

Cani nei locali, vietato l'ingresso?

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Molto spesso i proprietari di animali (e non) si chiedono se i cani e gli altri animali da compagnia possano entrare in bar, nei negozi o nelle strutture pubbliche. Per rispondere, ricorda l'Unc, � necessario sapere cosa dice la legge.

Luoghi pubblici e aperti al pubblico: la differenza

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Innanzitutto, bisogna distinguere tra luoghi pubblici e aperti al pubblico. Tra i primi rientrano "i luoghi, di propriet� del demanio dello Stato, che sono accessibili al pubblico (ad esempio gli uffici e, in generale, le strutture pubbliche)". Tra i secondi, i luoghi che pur essendo di propriet� privata, "sono accessibili al pubblico secondo le regole di accesso e le limitazioni stabilite dal proprietario o gestore".

Luoghi aperti al pubblico: le norme sui cani

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A livello nazionale, � il Regolamento di Polizia veterinaria evidenzia l'Unc a prevedere che i cani possono essere portati nelle vie o negli altri luoghi aperti al pubblico "solo se sono tenuti al guinzaglio o se hanno la museruola", ovvero con entrambi se condotti sui mezzi di trasporto pubblici o nei locali pubblici.

Pi� di recente, il ministero della salute ha validato il Manuale della FIPE (la federazione italiana pubblici esercizi), in cui si legge che � consentito l'accesso ai cani nelle zone aperte al pubblico di bar e ristoranti, a condizione che siano muniti di guinzaglio e museruola. L'animale non deve entrare a contatto con gli alimenti: per cui, scrive ancora l'Unc, resta il divieto di introdurre cani o altri animali domestici, "nei locali dove si preparano, manipolano, trattano e conservano gli alimenti (ad esempio nelle cucine), come stabilito anche dal Regolamento n. 852/2004/CE, che vuole impedire le contaminazioni degli alimenti stessi".

I cartelli

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Il Ministero ha specificato, inoltre, con due note successive (n. 11359/2017 e n. 23712/2017), "che all'interno o all'esterno degli esercizi di vendita al dettaglio di alimenti, possono essere predisposti appositi locali o spazi in cui accogliere gli animali". Ed altres� che nel caso in cui esistano regolamenti locali che autorizzano l'ingresso degli animali negli spazi di vendita, "l'esercente deve garantire che gli animali non possano entrare in contatto diretto o indiretto con gli alimenti, sia sfusi che confezionati, dei quali devono sempre essere garantire igiene e sicurezza".

Dunque, non vi � un "divieto assoluto di ingresso ai cani negli esercizi commerciali, ma devono essere rispettate speciali cautele in quelli in cui sono presenti sostanze alimentari".

Cani: se il gestore dice no?

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Ad ogni modo, il gestore di una struttura aperta al pubblico "pu� sempre decidere di non consentire l'accesso degli animali, in forza del suo diritto di stabilire le regole di accesso a una propriet� privata, seppure aperta al pubblico" conclude l'Unione. Tuttavia, � opportuno sempre informarsi sugli specifici regolamenti locali in materia, "attraverso i quali, ad esempio, i Comuni possono imporre che i gestori di esercizi commerciali, che vogliano esercitare il succitato diritto di vietare ai clienti di introdurre animali richiedano e ottengano un'autorizzazione, che di fatto 'avalli' tale divieto". Rimane fermo, in tal caso, che il proprietario ha l'obbligo di esporre all'ingresso del locale e in modo ben visibile, "un cartello con specifico avviso che gli animali non sono ammessi".


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