Data: 21/01/2020 10:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate

di Annamaria Villafrate - Il Giudice di Pace di San Miniato nella sentenza n. 139/2019 (sotto allegata) si esprime su un tema importante che riguarda l'home restaurant. Accogliendo il ricorso di un soggetto che � stato sanzionato dal Comune con una multa di 2500 euro, per non aver presentato la SCIA per l'home restaurant, conclude che tale segnalazione non serve se, come chiarito da una risoluzione del Mise (che in ogni caso non ha valore normativo cogente e generale), l'attivit� non si svolge in una "zona tutelata". Mancando la prova da parte del Comune ricorrente di rientrare in una di dette zone, l'opposizione alla cartella di pagamento merita di essere accolta.

Ordinanza ingiunzione per attivit� di home restaurant

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Un soggetto, a cui � stata notificata un'ordinanza ingiunzione per ottenere il pagamento della sanzione di 2500 euro per aver dato inizio all'attivit� di home restaurant presso la propria abitazione, omettendo di presentare preventivamente una comunicazione di segnalazione certificata di inizio attivit� all'ufficio Suap del Comune di Montopoli V.no, ricorre al Giudice di Pace.

Egli deduce l'infondatezza dell'ordinanza opposta perch� non esiste l'obbligo giuridico di presentare la denuncia di inizio attivit� per l'attivit� di home restaurant. Fissata l'udienza e conclusa l'istruttoria, la causa, ritenuta matura per la decisione, viene decisa.

Non serve la SCIA per svolgere attivit� di home restaurant

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Il Giudice di Pace di San Miniato, accogliendo la tesi del ricorrente, con la sentenza n. 139/2019 accoglie l'opposizione sollevata dallo stesso. Per il Giudice di Pace in effetti non � stata raggiunta alcuna prova in giudizio relativamente ai fatti costitutivi della pretesa avanzata dalla Pubblica Amministrazione, su cui grava l'onere probatorio.

Per la PA l'attivit� di home restaurant del ricorrente deve considerarsi pubblica e quindi � necessaria la SCIA preventiva perch� lo stesso l'ha pubblicizzata in rete. Questo elemento per�, secondo il Giudice di Pace non � dirimente e da solo non � sufficiente a qualificare l'attivit� come pubblicare. Del resto, per stessa ammissione della PA, nessuna norma oggi disciplina la materia, infatti l'ingiunzione si fonda solo su una risoluzione del MISE, che come tale non ha valore cogente n� tanto meno forza normativa.

Non solo, in detta risoluzione si precisa che la SCIA � richiesta solo se l'attivit� di home restaurant si svolge nell'ambito di "zone tutelate". Il fatto � che il Comune di Montopoli V.no non ha provato di rientrare in tale definizione.

Mise: per l'home restaurant SCIA solo nelle "zone tutelate"

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Per completezza espositiva si fa presente che la risoluzione del Mise n. 50481/2015 (sotto allegata) richiamata e prodotta dal Comune classifica "come un'attivit� vera e propria di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande quella effettuata da un soggetto che, proprietario di una villa, intendeva preparare cibi e bevande nella propria cucina fornendo tale servizio solo su specifica richiesta e prenotazione da parte di un committente e quindi solo per gli eventuali invitati. Pertanto (�) considerata la modalit� con la quale intendono esercitare, si applicano le disposizioni di cui all'articolo 64, comma 7, del decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59 e s.m.i. Ci� significa che, previo possesso dei requisiti di onorabilit� nonch� professionali di cui all'articolo 71 del decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59 e s.m.i., detti soggetti sono tenuti a presentare la SCIA o a richiedere l'autorizzazione, ove trattasi di attivit� svolte in zone tutelate."


Si ringrazia l'associazione Home Restaurant Hotel per l'invio del provvedimento


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