Data: 07/02/2020 05:00:00 - Autore: Marco Sicolo
Avv. Marco Sicolo - L'adeguamento all'aspettativa di vita � un meccanismo che permette di modificare periodicamente la soglia dell'et� pensionabile, in modo da mantenere sempre su livelli di adeguatezza il rapporto tra il periodo della vita da dedicare all'attivit� lavorativa e quello in cui si gode del trattamento pensionistico.

L'et� massima prevista dalla legge per andare in pensione (pensione di vecchiaia), pertanto, viene periodicamente aggiornata, solitamente in aumento, in relazione alle rilevazioni statistiche dell'Istat sull'aspettativa di vita.

Frequenza dell'adeguamento

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L'attuale disciplina normativa, delineata dal D.L. 78/2010 e s.m.i., prevede che gli adeguamenti dell'et� pensionabile agli incrementi della speranza di vita, che precedentemente venivano aggiornati con frequenza triennale, a partire dal 1� gennaio 2019 vengono aggiornati con cadenza biennale.

L'ultimo incremento registrato

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L'attuale quadro della disciplina sull'adeguamento all'aspettativa di vita � fornito dai pi� recenti decreti ministeriali in materia, datati 5 dicembre 2017 e 5 novembre 2019.

In particolare, il decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 5 dicembre 2017 ha deliberato l'incremento di cinque mesi dell'et� pensionabile, rispetto alla precedente previsione normativa, in conseguenza della variazione in aumento della speranza di vita rilevata dall'Istat nel 2017 pari allo 0,4%.

Per effetto di tale incremento, la soglia anagrafica per accedere alla pensione di vecchiaia (fermi restando i requisiti contributivi previsti dalla legge) � fissata a 67 anni di et�, per tutti i soggetti iscritti all'assicurazione generale obbligatoria nonch� alle forme sostitutive e alla c.d. gestione separata (v. circolare Inps n. 62/2018).

Tale adeguamento � efficace con decorrenza dal 1� gennaio 2019 e non riguarda i requisiti previsti per accedere alla pensione di anzianit� (per approfondimenti sul tema, vedi anche la nostra guida sui requisiti pensione).

L'ultima rilevazione: nessun incremento nel 2021

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La successiva rilevazione Istat del 16 ottobre 2019 ha reso noto che la variazione dell'aspettativa di vita � stata del +0,021% (tale incremento indica la differenza tra la media dei valori registrati nel biennio 2017-18 e il valore registrato nell'anno 2016, come disposto dalla legge di bilancio 2018).

Ebbene, tale valore, ai fini dell'adeguamento dei requisiti di accesso al pensionamento, � quantificabile, per arrotondamento, in una variazione pari a 0 mesi.

Ci� significa che, per il biennio 2021-22, i requisiti anagrafici di accesso ai trattamenti pensionistici non subiranno alcun ulteriore aumento, e l'et� pensionabile rimarr� fissata a 67 anni (come disposto dal citato decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 5 novembre 2019).

Adeguamento aspettativa di vita: il nuovo limite dei tre mesi

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Si segnala che, a partire dal 2023, il calcolo per differenza relativo all'adeguamento della speranza di vita prender� come riferimento la media dei valori registrati nei singoli anni dei bienni di riferimento (ad es., per calcolare la variazione dell'aspettativa di vita per il 2023, si far� riferimento ai bienni 2019-20 e 2017-18).

In pi�, � importante notare che, a partire dal 2021, gli adeguamenti biennali dell'et� pensionabile all'aspettativa di vita non potranno superare i tre mesi (mentre, come abbiamo visto sopra, l'adeguamento decorrente dal 2019 � stato pari a un incremento di ben cinque mesi); in tali casi, l'eventuale parte eccedente si sommer� ai successivi adeguamenti, sempre fino alla concorrenza di un massimo di tre mesi.

Nell'ipotesi, infine, in cui l'Istat rilevasse una diminuzione dell'aspettativa di vita, non si proceder� all'adeguamento dei requisiti anagrafici per l'et� pensionabile, che resteranno fermi a quanto gi� normativamente stabilito.

Sul tema, vedi anche la nostra guida sui Requisiti Pensione


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