|
Data: 07/02/2020 20:00:00 - Autore: Lucia Izzo di Lucia Izzo - A partire dal 1° luglio scatterà il c.d. taglio al cuneo fiscale che avrà l'effetto di appesantire le buste paga di 16 milioni di lavoratori con redditi fino a 40mila euro.
Taglio cuneo fiscale: decreto in Gazzetta[Torna su] Lo conferma il D.L. n. 3/2020 (qui sotto allegato) pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 29 del 5 febbraio e recante "Misure urgenti per la riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente". Soddisfatto il Premier, Giuseppe Conte, che su Twitter commenta: "Abbiamo appena approvato il decreto che stanzia 3 miliardi per la riduzione del cuneo fiscale, mettendo più soldi nelle buste paga di 16 milioni di lavoratrici e lavoratori. Andiamo avanti rispondendo ai bisogni dei cittadini con serietà e fatti concreti". Commenti positivi anche da parte del Ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, che loda "la coesione dimostrata dalla maggioranza" e "il dialogo positivo con le parti sociali". Il decreto, aggiunge Gualtieri, rappresenta "un primo intervento concreto nel senso della crescita e dell'equità che costituirà la base di una più ampia riforma del sistema fiscale". Cosa cambia in busta paga da luglio 2020[Torna su] Pertanto, dal 1° luglio, coloro che già beneficiano del c.d. bonus Renzi, ovvero lavoratori con un reddito fino a 26.600 euro lordi, vedranno gli 80 euro aumentare fino a 100 euro netti ogni mese. Coloro che percepiscono un reddito da 26.600 euro a 28mila, invece, che finora sono rimasti esclusi dal bonus Irpef, beneficeranno per la prima volta di un incremento di 100 euro al mese in busta paga. Si stima che le novità interesseranno una platea di oltre 16 milioni di lavoratori, sia dipendenti privati (es. operai e impiegati), sia la maggioranza dei dipendenti pubblici che hanno redditi fino a 40mila annui. Il meccanismo messo in atto prevede, infatti, un doppio canale: da un lato, il summenzionato bonus che spetterà dal 1° luglio 2020 a coloro che hanno redditi fino a 28mila euro e, dall'altro, un Taglio cuneo fiscale: come funziona e a chi spetta[Torna su] Nel dettaglio, per i restanti sei mesi dell'anno 2020, i lavoratori si vedranno riconoscere, se il reddito complessivo non è superiore a 28mila euro, una somma a titolo di trattamento integrativo (che non concorre alla formazione del reddito) di importo pari a 600 euro, che saliranno a 1.200 euro annui a decorrere dall'anno 2021. Oltre questa soglia e fino a 40mila euro di reddito, invece, per le sole prestazioni rese dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2020, sarà introdotta una detrazione dall'imposta lorda equivalente, pari a 480 euro rimodulati se l'ammontare del reddito complessivo è superiore a 28.000 euro e il cui importo è destinato a decrescere progressivamente all'aumentare del reddito fino ad azzerarsi oltre la soglia di 40mila euro annui. Per approfondimenti vai alla nostra guida Il taglio del cuneo fiscale
|
|