Data: 07/02/2020 21:00:00 - Autore: Gabriella Lax

di Gabriella Lax – Suicidio assistito, l'ordine dei medici aggiorna il codice. Dopo la sentenza Cappato le modifiche: non potrà essere comminata alcuna sanzione.

La decisione di Fnomceo

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La decisione è stata presa da Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri). Il Consiglio nazionale ha approvato all'unanimità gli indirizzi applicativi dell'articolo 17. Dunque non sarà punibile dal punto di vista disciplinare, dopo attenta valutazione del singolo caso, il medico che liberamente sceglie di agevolare il suicidio, ove ricorrano le condizioni poste dalla Corte Costituzionale.

L'articolo 17 recita infatti «La libera scelta del medico di agevolare, sulla base del principio di autodeterminazione dell'individuo, il proposito di suicidio autonomamente e liberamente formatosi da parte di una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale, affetta da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche intollerabili, che sia pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli (sentenza 242/19 della Corte Costituzionale e relative procedure), va sempre valutata caso per caso e comporta, qualora sussistano tutti gli elementi sopra indicati, la non punibilità del medico da un punto di vista disciplinare».

La sentenza Cappato

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È stata la sentenza relativa a Marco Cappato a cambiare tutto. Cappato, come si ricorderà, era stato assolto dalle accuse il 23 dicembre 2019 scorso perchè la sua condotta in relazione alla morte di Dj Fabo, Fabiano Antonio, rientrava nell'are di non punibilità tracciata dalla Consulta per non considerare l'aiuto al suicidio un reato.

Codice medico aggiornato

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Il Consiglio nazionale, composto dai 106 presidenti degli Ordini territoriali, come riporta una nota della federazione, ha così voluto aggiornare il Codice dopo la sentenza 242/2019 della Corte Costituzionale, che ha individuato una circoscritta area in cui l'incriminazione per l'aiuto al suicidio non è conforme alla Costituzione. Si tratta dei casi nei quali l'aiuto riguarda una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale (quali, ad esempio, l'idratazione e l'alimentazione artificiale) e affetta da una patologia irreversibile, fonte di intollerabili sofferenze fisiche o psicologiche, ma che resta pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli. Se ricorrono tutte queste circostanze, oltre ad alcune condizioni procedurali, l'agevolazione del suicidio non è dunque punibile da un punto di vista penale.

Cosa cambia per i medici

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Come chiarisce il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, ogni medico sarà libero di agire secondo coscienza. Dunque «i Consigli di disciplina saranno chiamati a valutare ogni caso nello specifico, per accertare che ricorrano tutte le condizioni previste dalla sentenza della Corte Costituzionale – evidenzia - se così sarà, il medico non sarà punibile dal punto di vista disciplinare. In questo modo abbiamo voluto tutelare la libertà di coscienza del medico, il principio di autodeterminazione del paziente e, nel contempo, l'autonomia degli Ordini territoriali nei procedimenti disciplinari, correlandoli con la perfetta aderenza ai dettami costituzionali».


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