di Gabriella Lax – Reddito di cittadinanza, quasi 40mila beneficiari hanno un lavoro. I numeri dimostrano che è in atto con successo la seconda fase legata alla misura a sostegno dell'occupazione.

• Reddito di cittadinanza, i dati dell'Anpal
• Reddito di cittadinanza, ecco quante famiglie ne beneficiano
• Reddito di cittadinanza, ottimo avvio della fase 2

Reddito di cittadinanza, i dati dell'Anpal

Sono 39.760 le persone che sono riuscite ad avere un contratto di lavoro dopo aver ottenuto il reddito di cittadinanza. In totale circa 11 mila in più rispetto al 10 dicembre 2019 (+38,2%). Questi sono i dati illustrati dall'Anpal che specifica come i centri per l'impiego hanno convocato 529.290 beneficiari su un totale di 908.198 che potrebbero stipulare un Patto per il lavoro. Hanno risposto presente alla prima convocazione in 396.297 e i Patti di servizio sottoscritti sono stati 262.738.

Reddito di cittadinanza, ecco quante famiglie ne beneficiano

In totale sono 1,2 milioni di famiglie che percepiscono il reddito di cittadinanza. I navigator hanno supportato gli operatori dei centri per l'impiego nella convocazione e accoglienza di 372.855 beneficiari del reddito, di cui 125.641 nel mese di dicembre 2019 ed hanno assistito gli operatori dei centri nella "presa in carico" di 151.697 beneficiari, di cui 59.867 a dicembre.

Reddito di cittadinanza, ottimo avvio della fase 2

Come chiarito dal presidente Anpal, Mimmo Parisi: «Questi dati dimostrano che la fase 2 del Rdc è più che partita. È un ottimo punto di partenza per gli ulteriori passi necessari per portare a regime gli interventi finalizzati ad accompagnare i beneficiari al lavoro, come ad esempio l'Assegno di ricollocazione, il completamento dei sistemi digitali per un migliore scambio di dati e informazioni con i sistemi regionali e per facilitare il contatto continuo con il mercato del lavoro». Fondamentale, prosegue sarà l'importante «intesa con le parti sociali per la stabilizzazione dei precari storici di Anpal Servizi. È un chiaro impegno a valorizzare ancor di più le politiche attive del lavoro e il rilancio dei servizi per l'impiego».