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Data: 18/02/2020 03:00:00 - Autore: Lucia Izzo di Lucia Izzo - È pronto ad approdare innanzi all'Aula della Senato il disegno di legge recante "disposizioni per il riconoscimento della cefalea primaria cronica come malattia sociale" approvato dalla Commissione Igiene e Sanità. Dopo il via libera della Camera dei deputati, il testo è dunque pronto per l'esame dell'altro ramo del Parlamento.
Ddl Cefalea: le novità[Torna su] Il testo (qui sotto allegato), composto di un solo articolo, mira a ricomprendere la cefalea primaria cronica nel novero delle c.d. malattie sociali. Ad essere valorizzata è dunque quella cefalea che rappresenta una vera e propria patologia, nelle diverse forme in cui si estrinseca, e non certo un mero e transitorio mal di testa. I promotori dell'iniziativa hanno infatti posto l'accento sulla compromissione della qualità di vita e sulla limitazione delle capacità lavorative che scontano coloro che risultano affetti da tale tipologia. In particolare, alcune formi particolarmente pervicaci risultano difficili da contrastare anche con le cure farmacologiche. Il riconoscimento della cefalea cronica come tipologia "invalidante" potrebbe dunque avere ricadute anche sul possibile riconoscimento di un assegno di invalidità, innestandosi in un dibattito che ha visto molte differenze, da Regione a regione, circa la normativa in merito al riconoscimento dell'invalidità civile per le cefalee. Situazione che non ha facilitato un iter diagnostico terapeutico uniforme. Cefalea cronica nel novero delle malattie sociali[Torna su] Il disegno di legge, nel dettaglio, punta a riconoscere come malattia sociale la cefalea primaria cronica, accertata da almeno un anno nel paziente mediante diagnosi effettuata da uno specialista del settore presso un centro accreditato per la diagnosi e la cura delle cefalee che ne attesti l'effetto invalidante. Le forme in cui tale malattia si manifesta, che vengono prese espressamente in considerazione, sono se le seguenti: a) emicrania cronica e ad alta frequenza; b) cefalea cronica quotidiana con o senza uso eccessivo di farmaci analgesici; c) cefalea a grappolo cronica; d) emicrania parossistica cronica; e) cefalea nevralgiforme unilaterale di breve durata con arrossamento oculare e lacrimazione; f) emicrania continua. Decreto ministeriale di attuazione[Torna su] La tutela della salute è ricompresa dall'art. 117 della Costituzione tra le materie di legislazione concorrente; pertanto, spetterebbe alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei princìpi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato. Per questo il secondo comma dell'art. 1 del d.d.l. prevede che con decreto del Ministro della salute, da adottare entro 180 giorni dall'entrata in vigore della legge, previa intesa sancita in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome, saranno individuati, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, progetti volti a sperimentare metodi innovativi di presa in carico delle persone affette (nelle forme suddette) da cefalea, nonché i criteri e le modalità per l'attuazione, da parte delle regioni, dei medesimi progetti. |
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