|
Data: 27/02/2020 11:00:00 - Autore: Gabriella Lax di Gabriella Lax –Quota 100 resterà in vigore per il triennio di sperimentazione stabilito, fino a fine 2021. E solo dopo si potrà pensare a qualche correttivo: ad esempio quota 101.
Pensioni, Dadone apre all'ipotesi "quota 101"[Torna su]
Come ha spiegato il ministro della Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone a Rai Radio 1: «Per noi Quota 100 resta, è importante e ci teniamo a mantenerla in piedi. Si potrà eventualmente valutare se portarla a Quota 101, ma sono valutazioni preliminari. Il trenino di prova di quota 100 rimane dov'è».
Pensioni, a quota 101 senza scalone[Torna su]
Quota 100 stabilisce che si possa anticipare l'accesso alla pensione rispetto ai requisiti di anzianità (ossia i contributi versati) o di vecchiaia (la propria età), lasciando il lavoro a 62 anni con almeno 38 anni di contributi. C'è da aggiungere che e richieste per quota 100, dopo l'iniziale exploit, sono di molto diminuite. Lo stesso Esecutivo ha evidenziato di non voler prorogare quota 100 oltre la sua scadenza e, per questo, ha aperto un tavolo di confronto con i sindacati per preparare una riforma che sostituisca questa misura, evitando che dal primo gennaio 2022 si abbia il cosiddetto "scalone". Per fare in modo cioè che fino al giorno prima si possa andare in pensione a 62 anni e dal giorno successivo ne servirebbero 67 (età per la pensione di vecchiaia) o 42 anni e 10 mesi di contributi (un anno in meno per le donne) indipendentemente dall'età (pensione anticipata). La necessità è quella di introdurre forme di pensionamento flessibile. La soluzione potrebbe essere innalzare la somma dell'età del pensionato e dei contributi accumulati nel corso della carriera lavorativa, in modo da modificare le modalità di accesso e, contemporaneamente, evitare disparità tra lavoratori. Una ipotesi prevede il finanziamento della misura con i risparmi di Quota 100, che a fine sperimentazione potrebbero essere parecchi milioni di euro.
Pensionati pubblici e anticipo del Tfs-Tfr[Torna su]
I dipendenti pubblici andati in pensione dal 2012 in poi attendono almeno 24 mesi prima di poter avere il trattamento di fine rapporto; e si può arrivare fino a 5 anni nel caso in cui l'uscita sia avvenuta grazie a quota 100. Una situazione che crea disparità tra dipendenti del settore pubblico e quelli del settore privato, denunciata più e più volte dalle rappresentanze sindacali del mondo pubblico. Dadone ha spiegato che è quasi fatto l'accordo quadro con l'Associazione bancaria italiana. Un accordo che consentirebbe agli statali di ottenere un anticipo del loro Tfr (per un massimo di 45 mila euro) sotto forma di prestito, ma con tasso di interesse molto basso. |
|