Data: 01/03/2020 15:00:00 - Autore: Gabriella Lax

di Gabriella Lax – L'effetto coronavirus comporta il ritorno del certificato medico dopo le assenze a scuola. Per chi colleziona più di cinque giorni d'assenza torna l'obbligo di presentare il certificato. Anche se la regione di appartenenza ha abolito l'obbligo della certificazione. Ma i medici e i pediatri non ci stanno.

Certificati, le disposizioni del Dpcm del 25 febbraio

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È stato il Dpcm del 25 febbraio a stabilire la misura: il decreto impone che «la riammissione nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia di durata superiore a cinque giorni avviene, fino alla data del 15 marzo 2020, dietro presentazione di certificato medico, anche in deroga alle disposizioni vigenti».

Ma medici e pediatri non sono disposti ad accettare di dar seguito ad una normativa che

certifichi, senza certezze sulla guarigione, il ritorno sui banchi di scuola di bambini e ragazzi che, in tempi di coronavirus, potrebbero essere contagiosi anche senza alcun sintomo. Una situazione che si ripropone stante la proroga della chiusura delle scuole fino all'8 marzo, in Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna.

Certificati, le proteste dei medici

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L'intenzione dei medici in protesta è quella di non firmare i certificati fino a quando l'Istituto superiore di sanità non chiarirà i riferimenti in base ai quali certificare con assoluta certezza la non contagiosità di un bambino per coronavirus dopo un episodio respiratorio, senza aver fatto un tampone. Sarebbe in caso l'ennesimo caso di "scarica barile" tra il sistema scolastico e quello sanitario.

Certificati, le Regioni corrono ai ripari

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La prima misura adottata è stata la proroga della chiusura delle scuole, in modo da effettuare, nelle tre regioni più a rischio contagio, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna, in modo tale da igienizzare e bonificare gli ambienti e riorganizzare gli istituti. Una soluzione speciale è stata adottata, in particolare, dall'azienda sanitaria della Liguria per semplificare la vita a medici e famiglie. In una nota inviata all'ufficio scolastico regionale e ai direttori sociosanitari viene chiarito che non servirà nessun certificato se nella settimana tra il 17 e il 21 febbraio le assenze erano già state comunicate alla scuola per motivi diversi dalla malattia o se l'assenza è riferibile al solo periodo di chiusura della scuola previsto da ordinanza, anche nei periodi superiori a cinque giorni. E per le assenze per cui non è previsto certificato medico, le famiglie saranno chiamate a presentare un'autocertificazione che riporti di «non aver soggiornato in zone endemiche e non aver avuto contatti con casi sospetti o confermati».


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