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Data: 04/03/2020 16:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate di Annamaria Villafrate - La sentenza della Corte di Giustizia relativa alla causa C125/18 (sotto allegata) si pronuncia a tutela dei consumatori, disponendo che il giudice nazionale, una volta accertata l'abusività di una clausola contenuta nel contratto di mutuo, può procedere al calcolo degli interessi in base a un altro criterio, salvo diverso accordo tra le parti e purché dalla eliminazione della stessa il consumatore non rischi ripercussioni e conseguenze particolarmente pregiudizievoli. La Corte fissa poi alcuni principi molto importanti a tutela del consumatore, come la trasparenza e la chiarezza delle clausole che fissano tassi variabili nei contratti di mutuo. Questo perché il consumatore deve essere messo nella condizione di comprendere il significato dei criteri di calcolo adottati e valutare al meglio anche le conseguenze economiche che ne possono derivare.
Clausola abusiva contratto di mutuo[Torna su]
Un consumatore spagnolo stipula un contratto di mutuo per acquistare un'abitazione. Nel contratto è presente una clausola che prevede la variazione del tasso d'interesse in base all'indice di riferimento delle casse di risparmio spagnole. Per il consumatore la clausola è abusiva. L'indicizzazione aumenta a suo sfavore il tasso d'interesse del mutuo, che quindi gli costa di più rispetto a quanto pagherebbe applicando l'Euribor, ossia il tasso medio del mercato interbancario Europeo più utilizzato in Europa. E' possibile integrare il contratto di mutuo applicando l'Euribor?[Torna su]
Il contraente si rivolge quindi al Tribunale di primo grado di Barcellona per chiedere l'annullamento della clausola abusiva. Il Tribunale però sospende il procedimento per sottoporre ai giudici europei diverse questioni pregiudiziali. In particolare, per l'argomento che qui interessa trattare, il Tribunale chiede se, in presenza di una clausola abusiva è possibile "procedere all'integrazione del contratto, applicando un indice sostitutivo abituale, (l'indice Euribor) trattandosi di un contratto essenzialmente vincolato a un interesse proficuo per l'organismo di credito che ha la qualità del professionista." Il giudice determina nuovo tasso del mutuo se il criterio di calcolo è abusivo[Torna su]
La Curia risponde alla questione pregiudiziale sollevata chiarendo che: "l'articolo 6, paragrafo 1, e l'articolo 7, paragrafo 1, della direttiva 93/13 devono essere interpretati nel senso che non ostano a che, nell'ipotesi di nullità di una clausola contrattuale abusiva che fissa un indice di riferimento per il calcolo degli interessi variabili di un mutuo, il giudice nazionale sostituisca a tale indice un indice legale, applicabile in assenza di un diverso accordo tra le parti contraenti, a condizione che il contratto di mutuo ipotecario di cui trattasi non possa sussistere in caso di soppressione di detta clausola abusiva, e che l'annullamento di tale contratto nella sua interezza esponga il consumatore a conseguenze particolarmente pregiudizievoli." Clausole che fissano un tasso d'interesse variabile chiare e comprensibili[Torna su]
La Corte di giustizia infine, sempre a tutela dei consumatori, fissa altri importanti principi, che si vanno a esporre.
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