Data: 06/03/2020 10:00:00 - Autore: Gabriella Lax

di Gabriella LaxCongedi parentali straordinari e bonus per i lavoratori autonomi. Sono due delle misure allo studio del governo che saranno inserite nel nuovo decreto per far fronte all'emergenza Coronavirus che l'esecutivo si appresta a varare.

Scuole chiuse fino al 15 marzo, quali conseguenze

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La sospensione delle attività didattiche fino al 15 marzo in tutta Italia (leggi Scuole chiuse), nel frattempo, come ha assicurato il ministro all'istruzione Lucia Azzolina non inficerà la validità dell'anno scolastico anche in deroga ai 200 giorni minimi di lezione stabiliti per legge. Tra le soluzioni anti contagio, già adottate nelle scuole, quella di procedere con la didattica a distanza. La premessa è che per attivare la didattica a distanza è necessario il placet del collegio dei docenti e più di qualche giorno per procedere di fatto verso questa modalità. Il Miur ha messo a disposizione una pagina che spiega tutte le esperienze e i materiali di didattica digitale già disponibili. E ha previsto lezioni a distanza per la formazione dei docenti.

Coronavirus e scuole chiuse, aiuti per le famiglie

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Tuttavia, per far fronte alle difficoltà per le famiglie in cui i genitori lavorano entrambi e devono gestire i figli a casa fino alla riapertura delle scuole, sono allo studio misure ad hoc. Mentre sembra tramontare l'ipotesi di un voucher da erogare alle famiglie per i costi straordinari sostenuti con le baby sitter dopo la chiusura delle scuole, l'ipotesi che rimane in piedi è quella di aumentare la possibilità di fruire di congedi parentali straordinari.

Su questo fronte arriva anche l'appello di Codacons. L'associazione dei consumatori chiede al governo «di varare subito misure a sostegno delle famiglie con figli, come sgravi fiscali e la sospensione degli obblighi contributivi per chi sarà costretto a ricorrere a babysitter durante il periodo di chiusura delle scuole».

Bonus lavoratori autonomi

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Sul fronte professionisti e autonomi, invece, la viceministra Mef, Laura Castelli, ha annunciato "Stiamo immaginando di mutuare un modello già in uso negli Usa, a beneficio di professionisti e lavoratori autonomi, un bonus mensile per fronteggiare queste prime necessità legate alla crisi".

Le misure per le imprese e i lavoratori

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Nel decreto legge ci si muove anche verso la sospensione delle rate dei finanziamenti alle imprese, nonchè "misure per incrementare risorse per il servizio sanitario nazionale, protezione civile e forze dell'ordine impegnati per applicare il contenimento". Non solo. Una boccata d'ossigeno per i redditi, l'occupazione e gli ammortizzatori sociali, perchè, ha ribadito il titolare dell'economia Gualtieri, "nessuno deve perdere il lavoro per il corona virus». Infine nel decreto ci sarà anche "un sostegno alle aziende dei territori e dei settori che subiscono un impatto dal contenimento del corona virus", sostegno che si intende applicabile anche oltre le delimitazioni delle zone rosse. Il ministero del lavoro guidato da Nunzia Catalfo sta lavorando, invece, alla previsione per tutti i settori della Cig in deroga per i lavoratori non coperti da altri strumenti di sostegno al reddito e sul potenziamento del Fis (fondo integrazione salariale).

Stanziati 7,5 miliardi: già inviata lettera all'Ue

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Per far fronte a tutte queste misure le risorse necessarie sono tante. Si parla di uno stanziamento di 7,5 miliardi, come annunciato dallo stesso premier Conte e da Gualtieri in conferenza stampa. Lo stanziamento "comporterà un passaggio parlamentare perché si tratta di uno scostamento rispetto agli obiettivi di finanza pubblica. Ma riteniamo di dover assumere in un contesto di emergenza misure urgenti e siamo consapevoli della responsabilità che incombe su di noi" ha spiegato Conte, chiedendo "unità e coesione di tutto il paese e delle forze politiche". Gualtieri ha annunciato che è già partita la lettera per Bruxelles, con la richiesta di flessibilità di bilancio. Ora spetterà al parlamento mercoledì 11 marzo approvare lo scostamento dagli obiettivi europei. Nelle prossime 3 settimane, infatti, come deciso dalla conferenza dei capigruppo le camere lavoreranno solo di mercoledì per uniformarsi il più possibile alle norme di salvaguardia previste per il contrasto alla diffusione del coronavirus. Confermato anche il rinvio sine die il referendum costituzionale per il taglio dei parlamentari.


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