Data: 24/03/2020 11:00:00 - Autore: Marino Maglietta

di Marino Maglietta � Da anni autoreferenziali esperti di pedagogia � purtroppo tutti appartenenti al mondo del diritto � inondano ricorsi e provvedimenti con la tesi che il modello paritetico a settimane alternate, sostenuto in primis dagli stessi figli di genitori separati, trasformerebbe la prole in "pacchi postali", costringendoli ad effettuare un ping-pong tra le abitazioni del padre e della madre. Trovano, invece, adeguata soluzione l'attribuzione di un "diritto di visita" a un "genitore non collocatario" di nuovo conio, da esercitare tipicamente in intervalli orari pomeridiani spezzettati nei giorni centrali della settimana. Con assoluto divieto di pernottamento, che nevichi o fulmini (se no il "collocatario" perderebbe la sua preminenza).

Prescindendo dalla totale estraneit� di questa organizzazione di vita al modello in vigore dell'affidamento condiviso, segnalata innumerevoli volte, non � stato possibile neppure convincere i suddetti esegeti (ma spesso anche protagonisti del diritto di famiglia) della non plausibilit� matematica della tesi che sostengono, in evidente difficolt� a contare sulle dita. Quindi si � continuato non solo a richiedere e propinare frequentazioni frammentate, ma a sostenere che si rigetta la soluzione a settimane alternate per evitare che il figlio diventi un "bambino con la valigia".

I provvedimenti attualmente adottati dal governo in conseguenza della epidemia virale hanno, tuttavia, dimostrato in modo concreto quanto il modello prevalente sia assurdo e in situazioni come questa anche rischioso.

In linea di principio il governo, anzich� vincolare le famiglie all'applicazione del dispositivo del giudice, avrebbe potuto nell'occasione modificarlo, vista l'eccezionalit� della situazione, ed emanare norme speciali che tenessero conto dell'emergenza; ad esempio proprio prevedendo alternanze settimanali.

Ma sarebbe stato necessariamente un provvedimento temporaneo che nella maggior parte dei casi avrebbe creato una duplice forte discontinuit� rispetto al regime attuale e soprattutto che avrebbe dovuto essere applicato al buio, indistintamente per tutte le situazioni. Troppo pericoloso. Quindi il governo va assolto. Non cos� chi ha scelto di instaurare in larghissima prevalenza un regime illegittimo e irrazionale al tempo stesso, facendo trovare il paese spiazzato nella prima occasione di emergenza.

In affidamento condiviso, per i figli la continuit� e l'equilibrio nei rapporti con ciascun genitore dovrebbe essere la regola. Visto che � anche un loro diritto.

E' possibile sperare che adesso i predicatori del "diritto di visita" si convertano? Purtroppo no.

La loro risposta all'evidente pericolosit� dell'applicazione del loro imperante modello � che il governo avrebbe dovuto semplicemente e semplicisticamente imporre la soppressione delle "visite". I figli restano dove sono. Anche per un mese o due. Che importa.

Ma, se al momento dell'entrata in vigore si trovano dal genitore non collocatario (in alcune zone per l'appunto il decreto � scattato di domenica)? Calma, prima rientrano dal genitore proprietario e poi restano l�.

I diritti acquisiti (degli adulti) non si toccano. Vogliamo scherzare?

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