di Lucia Izzo - Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha firmato ed emanato il decreto legge approvato ieri dal Consiglio dei ministri, volto a fornire precisazioni sulle misure restrittive attualmente in vigore e anche nei confronti dei "furbetti" che sinora hanno trovato modalit� per eludere i sempre pi� stingenti divieti, in particolare quelli di spostamento, disposti in ragione dell'emergenza legata alla diffusione del virus COVID-19 sul territorio nazionale.
- Regole uniformi sul territorio nazionale
- Pi� trasparenza con il Parlamento
- Rapporti con gli interventi delle Regioni
- Multe da 400 a 3.000 euro per chi viola i divieti
- Niente confisca dell'auto
Regole uniformi sul territorio nazionale
[Torna su]
Il decreto legge va a riordinare la disciplina dei provvedimenti adottati durante la fase emergenziale. In conferenza stampa, il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, rammenta che il 31 gennaio 2020, l'esecutivo ha deliberato lo stato di emergenza, per la durata di sei mesi, dunque fino al 31 luglio 2020.
Tale provvedimento, con cui l'Italia si � adeguata alla decretazione dell'OMS di "emergenza di sanit� pubblica di rilevanza internazionale" legata alla diffusione del COVID-19, � stato fondamentale per consentire e autorizzare "a monte" l'adozione delle specifiche misure che hanno tenuto ovviamente conto dell'andamento epidemiologico del Coronavirus.
Ed � quanto avvenuto con gli strumenti dei decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, in quanto provvedimenti flessibili e idonei a dosare le misure di contenimento del rischio ed agire con finalit� di prevenzione in funzione della diffusione del contagio. Questa finestra temporale rappresenta "lo spazio dell'emergenza" e "non significa che le misure restrittive saranno prorogate fino al 31 luglio" ci ha tenuto a precisare il premier confidando che si possa tornare alla normalit� prima di quella scadenza.
Pi� trasparenza con il Parlamento
[Torna su]
Con il decreto legge viene regolamentata pi� puntualmente e in modo ancora pi� trasparente il rapporto tra questa attivit� del Governo e il Parlamento.
Come sottolineato dal premier, ogni iniziativa governativa verr� poi trasmessa ai presidenti delle Camere e il Presidente del Consiglio o un delegato andranno a riferire periodicamente in Parlamento ogni 15 giorni in modo da consentire che anche i rappresentati del popolo possano essere edotti sulle misure adottate e sugli strumenti di reazione posti in essere dall'esecutivo per il contrasto alla diffusione del virus.
Rapporti con gli interventi delle Regioni
[Torna su]
Tra gli obiettivi del Governo c'� anche quello di offrire maggiore chiarezza in ordine ai rapporti tra le indicazioni governative e le indicazioni fornite dalle singole Regioni italiane per contrastare la diffusione del virus.
"Abbiamo regolamentato in modo lineare i rapporti tra gli interventi del Governo, autorit� centrale dello Stato, e le Regioni" precisa Conte, "lasciamo che i Presidente delle regioni o delle Province autonome possano adottare, nell'ambito esclusivo delle proprie competenze, misure, se dal caso, anche pi� restrittive e pi� severe" in relazione alle specifiche situazioni di aggravamento o di attenuazione del rischio sanitario verificatesi nel loro territorio.
Tutto questo senza mai dimenticare la "funzione di coordinamento e omogeneit�" che viene assicurata su tutto il territorio nazionale a seguito degli interventi del Governo che fungono sempre da "cornice" imprescindibile.
Multe da 400 a 3.000 euro per chi viola i divieti
[Torna su]
"Sono veramente soddisfatto e orgoglioso della reazione che tutti gli italiani stanno avendo e ponendo in essere nel rispettare le prescrizioni e le indicazioni fornite" ha chiarito il Presidente Conte in Conferenza Stampa, elogiando l'attivit� delle Forze dell'Ordine e ponendo l'accento sull'attenta verifica e sul monitoraggio sul rispetto delle prescrizioni.
Tuttavia, nonostante la stragrande maggioranza dei cittadini si stia conformando alle regole dettate a seguito dell'emergenza, l'Esecutivo dimostra di aver preso in considerazione le criticit� relative all'applicazione delle sanzioni che da pi� fronti non avevano convinto completamente.
In particolare, non � sembrata essere un adeguato deterrente l'applicazione dell'art. 650 c.p., reato punito con l'arresto e con un'ammenda da 206 euro: trattandosi di reato dalla natura contravvenzionale, infatti, questo risulta soggetto a oblazione, rito alternativo al giudizio penale che ne consente l'estinzione pagando una somma di denaro prestabilita.
"Abbiamo bisogno di indicazioni pi� restrittive e di sanzioni pi� efficaci" aveva dichiarato nei giorni scorsi il capo della Polizia, Franco Gabrielli (v. Coronavirus: Gabrielli, stretta sugli spostamenti). Per questo, a livello sanzionatorio, il decreto legge introduce, come modalit� per perseguire i comportamenti violativi delle prescrizioni, una multa particolarmente onerosa, il cui importo andr� da 400 a 3.000 euro e non si applicano le sanzioni contravvenzionali previste dall'articolo 650 del codice penale o da ogni altra disposizione di legge attributiva di poteri per ragioni di sanit�
Niente confisca dell'auto
[Torna su]
Negli ultimi giorni si era discusso della possibilit� che l'esecutivo introducesse anche la possibilit� di far scattare il sequestro o fermo amministrativo dei veicoli utilizzati per violare le disposizioni relative al divieto di spostamento.
In effetti, gi� la Procura di Parma aveva ipotizzato la possibilit� di intervenire, in via sanzionatoria, direttamente sul mezzo utilizzato: in una recente direttiva � stata, volta a fornire chiarimenti in ordine alla normativa emergenziale, � stata ritenuta "percorribile la strada del sequestro preventivo dell'auto utilizzata per le violazioni connesse agli spostamenti".
Per approfondimenti Coronavirus: chi non sta a casa rischia il sequestro dell'auto
In conferenza stampa, il presidente Conte ha per� smentito questa ipotesi confermando che, qualora le violazioni siano commesse tramite l'uso di veicoli, scatter� comunque la multa, ma, in tal caso, la sanzione amministrativa potr� essere aumentata fino a un terzo.