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Data: 29/03/2020 06:00:00 - Autore: Lucia Izzo di Lucia Izzo - In un periodo di emergenza sanitaria che nessuno era pronto ad affrontare, la giustizia si ritrova a dover necessariamente scoprire o riscoprire il suo lato "smart". Sulle udienze a distanza sono gi� state fornite importanti istruzioni e, da ultimo, con una delibera del 26 marzo 2020, anche il CSM � intervenuto per fornire indicazioni agli uffici giudiziari in ordine all'emergenza COVID-19 che risultano integralmente sostitutive delle precedenti assunte. Leggi anche Coronavirus: come fare le udienze a distanza
Udienze da remoto: i protocolli del CSM[Torna su] Oltre a importanti indicazioni riguardanti lo svolgimento delle udienze tramite collegamenti da remoto, onde favorire uniformit� sul territorio nazionale, il CSM fornisce anche alcune proposte di protocollo che si suggerisce ai singoli uffici di stipulare con i Consigli dell'ordine degli avvocati locali e con le Camere penali locali. I protocolli sono volti a individuare modalit� condivise di partecipazione da remoto di tutti i soggetti del processo ovvero modalit� condivise della gestione dell'udienza a cd. trattazione scritta, nonch� per le udienze di convalida dell'arresto davanti al G.I.P. e per l'udienza di convalida dell'arresto e successivo rito direttissimo da remoto. I protocolli sono stati redatti a seguito di interlocuzione con la DGSIA (Direzione Generale dei Servizi Informativi Automatizzati) e il CNF (Consiglio Nazionale Forense). Il CSM precisa che trattasi di strumenti che forniscono mere indicazioni operative con finalit� di organizzazione delle attivit� giurisdizionali e che non limita in alcun modo l'interpretazione delle norme, rimessa ai magistrati. Udienze civili e penali: il CSM "suggerisce" rinvio dopo il 30 giugno[Torna su] Come noto, l'art. 83 del D.L. 18/2020 (c.d. Cura Italia) ha dettato disposizioni urgenti per contenerne gli effetti negativi derivanti dall'emergenza epidemiologica sullo svolgimento delle attivit� giudiziarie civili e penali. Tra queste, il rinvio delle udienze e la sospensione dei termini processuali dal 9 marzo al 15 aprile 2020. Lo stesso D.L. ha previsto alcune eccezioni riguardanti alcune cause particolarmente urgenti e indicate nel medesimo decreto. Il provvedimento, inoltre, consente ai dirigenti dei singoli uffici giudiziari di adottare linee guida vincolanti per la fissazione e la trattazione delle udienze, al fine di evitare ogni possibile forma di contatto onde limitare la possibilit� di contagio. Tanto premesso, il CSM raccomanda ai dirigenti di invitare i magistrati a disporre i rinvii delle udienze civili con provvedimenti telematici e non cartacei, utilizzando i modelli di differimento gi� predisposti dalla STO e disponibili sulla rete intranet del CSM nell'area dedicata all'emergenza COVID-19, eventualmente avvalendosi della collaborazione dei MAGRIF per la loro personalizzazione o importazione in consolle. Per i procedimenti penali, si suggerisce di ricorrere a modalit� di rinvio fuori udienza, in quanto compatibili con la necessit� di contenere l'aggravio degli adempimenti processuali e, al contempo, il rischio di contagio. In entrambi i casi, si suggerisce di valutare l'opportunit� di rinviare le udienze a date successive al 30 giugno 2020 (salvo comprovate ragioni di urgenza), onde evitare ulteriori rinvii nel medesimo procedimento con aggravio di lavoro anche per i ridotti presidi di cancelleria. In realt�, la previsione del rinvio delle udienze a data successiva al 30 giugno 2020 nei procedimenti civili e penali � gi� contemplata dal D.L. Cura Italia (ferme le eccezioni indicate all'art. 83, comma 3 del medesimo decreto) tra quelle che i capi degli uffici giudiziari potranno adottare, in particolare, nel periodo compreso tra il 16 aprile e il 30 giugno. Procedimenti civili e collegamenti da remoto[Torna su] Nelle udienze civili che non possono essere differite ai sensi dell'art. 83, comma 3, del D.L. n. 18/2020 e che non richiedono la presenza di soggetti diversi dai difensori e dalle parti, il CSM suggerisce di promuovere lo svolgimento mediante collegamenti da remoto, tramite gli applicativi messi a disposizione dalla DGSIA (per esempio l'applicativo Microsoft Teams) e attraverso udienze a trattazione scritta. Anche per le Camere di Consiglio si suggerisce lo svolgimento da remoto, ferma la necessit� di garantire la segretezza della camera di consiglio e di evitare la visibilit� della stessa da parte di terzi. Procedimenti penali e procedimenti a distanza[Torna su] Si rammenta che il D.L. Cura Italia prevede che, ferma la possibilit� di procedere a porte chiuse nei casi previsti dall'art. 472, comma 3, c.p.p. (quando la pubblicit� pu� nuocere alla pubblica igiene, ad esempio), dal 9 marzo 2020 al 30 giugno 2020, la partecipazione a qualsiasi udienza da parte di detenuti, internati o imputati in stato di custodia cautelare � assicurata mediante videoconferenze o collegamenti da remoto individuati e regolati con provvedimento del DGSIA. Esclusivamente in questa fase emergenziale, il CSM suggerisce dunque lo svolgimento mediante collegamenti da remoto anche per udienze penali non differite, sfruttando gli applicativi messi a disposizione dalla DGSIA. Quanto alle Corti di assise, si precisa che la possibilit� di realizzare il collegamento da remoto dovr� tener conto del fatto che i giudici popolari potranno essere invitati a partecipare, tanto alla camera di consiglio quanto all'udienza, attraverso gli applicativi messi a disposizione dalla DGSIA, tramite "invito" trasmesso per PEO (posta elettronica ordinaria) contenente apposito link. Uffici minorili e uffici di sorveglianza[Torna su] Anche per gli uffici minorili, in ordine alle modalit� di svolgimento delle udienze civili e delle relative camere di consiglio, nonch� delle udienze penali, si suggerisce di promuovere le stesse modalit� di svolgimento da remoto previste per gli uffici ordinari, in quanto compatibili. I Componenti privati che integrano i collegi e le camere di consiglio potranno partecipare all'udienza da remoto, attraverso gli applicativi messi a disposizione dalla DGSIA, tramite "invito" trasmesso per PEO (posta elettronica ordinaria) contenente apposito link. Stessa cosa anche per gli uffici di sorveglianza e per quanto riguarda gli Esperti che integrano i collegi e le camere di consiglio. |
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