Data: 22/04/2020 16:30:00 - Autore: Gabriella Lax

di Gabriella Lax � Gi� a gennaio il governo aveva un piano per affrontare l'emergenza coronavirus. Una strategia che, per�, si � pensato di non divulgare per non spaventare la popolazione. A fare luce su quanto accaduto � un'inchiesta del Corriere della Sera.

Il piano per contrastare l'emergenza

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Il piano per fronteggiare l'emergenza era stato messo a punto dalla Direzione programmazione sanitaria del ministero della Salute, insieme all'Istituto superiore di sanit� e all'Inmi Spallanzani. La ratio dello strumento era trovare mettere insieme �le azioni da attivare in relazione allo sviluppo degli scenari epidemici, al fine di contenerne gli effetti�. Erano 55 le pagine in cui erano descritti scenari fino a quel momento inimmaginabili. Le indiscrezioni catturate dal Corriere adesso hanno trovato conferma nelle parole del ministro alla Salute Roberto Speranza.

La notizia che avrebbe diffuso il terrore

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Ma qual era l'informazione che avrebbe spaventato gli italiani tanto che si � deciso di tenerla segreta? Era il risultato delle proiezioni dell'epidemia di Wuhan: la parte pi� devastante, con un tasso di contagiosit� (R0) superiore a 2 se l'Italia non avesse scelto di fermarsi completamente. I numeri calcolati dall'Imperial College, universit� di ricerca pubblica di Londra, parlavano di un numero di morti da 600 ad 800mila. Di fronte a questo pensiero anche il miglior sistema sanitario al mondo sarebbe crollato. Da qui la decisione a gennaio, presa da Speranza ed il Comitato tecnico scientifico di non divulgare il documento e preparare task force contro il virus.

Urbani: �Il piano c'era. Niente vuoti decisionali�

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E, a difendere l'operato del governo c'� Andrea Urbani, direttore generale della Programmazione sanitaria, che spiega �Non c'� stato nessun vuoto decisionale. Gi� dal 20 gennaio avevamo pronto un piano secretato e quel piano abbiamo seguito. La linea � stata non spaventare la popolazione e lavorare per contenere il contagio�. Ed infine, evidenzia �Con il senno di poi sarebbe stato meglio un lockdown immediato. Ma allora c'erano solo i due cittadini cinesi e si � deciso di assumere scelte proporzionate�.

La circolare del 5 gennaio

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E, prima ancora, il 5 gennaio, la Direzione generale della prevenzione sanitaria invi� a Regioni e ministeri, una circolare dal titolo "Polmonite da eziologia sconosciuta � Cina", nella quale venivano chiariti i sintomi clinici dei primi 44 casi di Wuhan: febbre, difficolt� respiratorie e lesioni invasive ai polmoni. La circolare contiene anche le raccomandazioni dell'Oms che rilette oggi lasciano molte perplessit�: poich� si �raccomanda di evitare qualsiasi restrizione ai viaggi e al commercio con la Cina in base alle informazioni attualmente disponibili su questo evento�. Fortunatamente il nostro Paese il 30 gennaio chiuse ai voli provenienti dalla Cina.


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