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Data: 27/04/2020 10:30:00 - Autore: Gabriella Lax di Gabriella Lax – Vanno dai test a campione fino alle attività scientifiche sul web per favorire la conoscenza. È un ampio spettro quello delle proposte vagliate dal Consiglio generale dell'Associazione "Luca Coscioni", realtà di riferimento attiva in campo internazionale nella tutela del diritto alla scienza e alla salute.
Diffusione del virus e diffusione dati[Torna su]
Il ventaglio di conoscenza sulla diffusione del virus va ampliato da un alto con i test a un campione di persone significativo (la proposta era stata formulata da due ex-Presidenti dell'Ista). A ciò si aggiunga la necessità di rendere pubblici i dati in possesso della Protezione civile. In particolare andranno messi a disposizione dei ricercatori in formato aperto e facilmente accessibile.
Diritto di accesso ai dati[Torna su]
Altro passo, in questo senso sarà riattivare il diritto di accesso ai dati (FOIA) per le informazioni in possesso della Pubblica amministrazione in formato digitale. E, inoltre, pubblicare open source il codice della app "Immuni" per il tracciamento dei contatti.
Favorire il ritorno della democrazia[Torna su]
Non solo i luoghi di lavoro ma anche gli atti come assemblee elettive e i diritti civili (manifestazione, sottoscrizione iniziative popolari) vanno considerati "attività essenziale" e vanno messi in sicurezza come succede alle attività economiche essenziali. In questo senso sarà indispensabile consentire il pieno godimento dei diritti civili per via telematica comprendendo quelli di partecipazione democratica diretta per la sottoscrizione di referendum, leggi di iniziativa popolare, delibere regionali e comunali, e assemblee di cittadini.
La ricerca scientifica, i piani sanitari e gli altri punti[Torna su]
Se qualcosa la pandemia ha insegnato sicuramente è l'importanza rivestita dalle ricerche. Da qui l'importanza dell'investire nella ricerca: «portare al 3% del Prodotto Interno Lordo l'investimento per la ricerca scientifica nella prossima legge di bilancio come richiesto dall'Unione europea e rendere strutturale il dialogo con la comunità scientifica tanto in Italia quanto a livello trans-nazionale a partire dall'Europa». Dal punto di vista dell'Unione europea serve sostenere le proposte della Petizione al Parlamento europeo "EU can do it" e in sede internazionale le proposte dell'appello "Mai più coronavirus". È necessario aggiornare il piano sanitario nazionale e il Piano per la prevenzione pandemia che risalgono a da 12 anni fa, con particolare attenzione anche alla salute mentale. Infine, sul controllo della spesa sanitari regionale: serve rimuovere dal Comitato di controllo della spesa regionale i rappresentanti delle Regioni, affinché i controllati non siano i controllori.
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