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Data: 27/04/2020 15:30:00 - Autore: Gabriella Lax di Gabriella Lax – Tra le novità previste dal decreto sulla "Fase 2", c'è quella del nuovo modulo di autocertificazione, il cui contenuto non è stato ancora reso noto, ma che sicuramente terrà in considerazione le nuove regole introdotte ossia le visite ai parenti.
Come cambia l'autocertificazione[Torna su]
Con le nuove disposizioni fissate dal dpcm del 26 aprile scorso cambierà anche il modello dell'autocertificazione. Il sospetto trova una conferma direttamente dalle parole del presidente del consiglio Giuseppe Conte che, in conferenza stampa, spiega «L'autocertificazione rimarrà obbligatoria fino a quando ci saranno limitazioni sugli spostamenti. Comprendiamo che questo regime restrittivo è limitante, ma deve esserci un motivo per spostarsi». Presumibilmente quindi fino al 18 maggio, data nella quale proseguirà l'allentamento del lockdown con l'apertura al pubblico di musei e biblioteche, soprattutto degli esercizi commerciali.
Autocertificazione anche per spostamenti nello stesso comune[Torna su]
«La fase due non è un libera tutti». Come ha chiarito il premier, dal 4 maggio e, si presume, per almeno 2 settimane, cioè fino al 18 maggio, non sarà libera uscita per tutti ma ci si dovrà spostare, anche all'interno dello stesso comune, con un'autocertificazione che tenga conto delle nuove modalità.
Autocertificazione per le visite ai parenti[Torna su]
L'elemento più significativo, oltre alla possibilità del rientro nel proprio domicilio, è quello della possibilità di visitare parenti e congiunti, rispettando sempre le distanze e muniti di dispositivi di protezione. Piccoli cambiamenti per i quali però sarà necessario avere sempre con valida motivazione per muoversi, con l'obiettivo di non far rialzare la curva dei contagi da coronavirus. Restano anche da provare le motivazioni per gli spostamenti: esigenze lavorative, l'assoluta urgenza o i motivi di salute da dichiarare con l'autocertificazione che resterà in vigore fino a quando saranno necessarie le limitazioni agli spostamenti, quindi almeno per altre due settimane.
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