Data: 10/05/2020 11:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate

Cos'è la Brexit

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Brexit, termine che unisce Britain ed exit, designa la fuoriuscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea. Il processo di uscita ha inizio quando il Governo inglese a marzo 2017 comunica la sua intenzione di lasciare l'Unione Europea, nel rispetto della procedura prevista dall'art. 50 del Trattato UE, che contiene una clausola di recesso, che prevede appunto la possibilità per ogni Stato membro Ue di poter recedere dall'Unione unilateralmente e volontariamente.

La procedura di recesso

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La procedura per recedere dall'Unione prevede l'obbligo, per il Paese che non ha più intenzione di far parte dell'Unione, di notificare questa sua volontà al Consiglio. Spetta infatti a questo organo dell'Unione proporre al paese in questione un accordo che stabilisca le modalità di uscita dello stesso dall'UE. Accordo che, una volta proposto e accettato dal Paese uscente, deve essere approvato dal Parlamento Europeo e dal Consiglio a maggioranza qualificata.

Da quando l'accordo entra in vigore i trattati non vengono più applicati al paese uscente, che quindi non deve più sottostare alle regole sancite dagli stessi. Possono anche volerci due anni o più, dalla notifica dell'accordo, in base a quanto deciso dal Consiglio, prima che i trattati cessino di avere efficacia per il paese uscente. In ogni caso, la volontà manifestata da un paese di uscire dall'Unione Europea non gli preclude la possibilità di farne di nuovo parte. In questo caso però, come previsto per ogni nuovo stato che desidera entrare a far parte dell'Unione Europea, il paese viene sottoposto alla procedura di adesione.

Periodo di transizione e uscita definitiva

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La Gran Bretagna, come previsto dalla clausola di recesso, uscirà definitivamente dall'Unione il 31 dicembre 2020 dopo un periodo di transizione e il voto definitivo del 31 gennaio 2020. Durante questo intervallo di tempo Unione e Gran Bretagna devono stabilire come regolare i loro rapporti futuri. Al momento quindi la Gran Bretagna fa ancora parte dell'unione doganale ed è soggetta al diritto dell'UE, ma non ha più suoi membri all'interno degli organi e delle istituzioni di natura politica dell'UE.

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