Data: 07/05/2020 10:30:00 - Autore: Annamaria Villafrate

di Annamaria Villafrate - L'ordinanza n. 8197/2020 (sotto allegata) conferma la sanzione di 524, 33 euro dell'Asl nei confronti di un supermercato, per violazione dell'obbligo di preconfezionamento del pane precotto e surgelato. Il preconfezionamento non lede l'iniziativa economica privata cos� come non discrimina chi vende il pane precotto e surgelato rispetto a chi mette in vendita quello fresco. L'obbligo inoltre ha un'importante utilit� sociale, che � quella di informare il consumatore delle caratteristiche del prodotto, nel rispetto di quanto previsto dall'art. 41 della Costituzione.

Multa per violazione obbligo preconfezionamento pane precotto surgelato

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Un'azienda sanitaria emette una sanzione amministrativa di 524,33 euro nei confronti del legale rappresentante di una s.r.l, trasgressore principale e della societ� stessa, proprietaria di un supermercato, dove � stata accertata la violazione della disciplina sul preconfezionamento del pane parzialmente precotto e surgelato. Gli ingiunti si oppongono all'ordinanza ingiunzione, ma l'opposizione viene respinta sia in primo che in secondo grado.

Discriminazione per chi vende pane fresco

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Gli ingiunti decidono quindi di ricorrere in sede di legittimit�, sollevando, tra i vari motivi, le seguenti doglianze.

  • Con il primo motivo sostengono che l'obbligo di preconfezionamento limita l'iniziativa economica privata dei rivenditori di pane parzialmente precotto e li discrimina rispetta a chi vende pane fresco. Tale obbligo � del tutto ingiustificato sul piano dell'utilit� sociale, poich� non � una misura idonea a garantire la sicurezza alimentare, visto anche che i consumatori sono informati grazie all'apposita etichettatura e cartellonistica.
  • Con il secondo motivo gli ingiunti lamentano il mancato rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia ritenendo violato il principio unionale della libera circolazione delle merci.

Obbligo preconfezionamento non lede libert� economica e diritto comunitario

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Per quanto riguarda il primo motivo la Cassazione chiarisce che non c'� lesione dell'iniziativa economica privata sancita dall'art. 41 della Costituzione se i limiti vengono posti per motivi di utilit� sociale, a meno che il legislatore non ricorra a misure palesemente incongrue o l'individuazione dell'utilit� sociale non risulti arbitraria.

Informare il consumatore del fatto che sta acquistando un pane precotto e surgelato ha senza dubbio un'utilit� sociale. Il preconfezionamento, in aggiunta all'etichettatura e alla cartellonistica, infatti segnala al consumatore la lavorazione differenziata del pane. Deve quindi ritenersi manifestamente infondata la questione di legittimit� costituzionale in relazione all'iniziativa economica privata e al principio di uguaglianza perch� il preconfezionamento previsto solo per il pane precotto serve a informare il consumatore di una qualit� rilevante del prodotto.

Inammissibile poi il secondo motivo di ricorso, perch� la Corte di Giustizia ha gi� affermato la legittimit� a livello europeo dell'obbligo di preconfezionamento del pane a cottura frazionata, purch� lo stesso sia previsto sia per i prodotti interni che per quelli importati e non costituisca un ostacolo all'importazione tra i vari paesi membri dell'Unione.

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