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Data: 13/05/2020 10:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate di Annamaria Villafrate - Per gli avvocati, che in questi mesi si sono dovuti dividere tra lavoro in smart working e figli a casa da seguire nello studio e nella vita quotidiana, il decreto Cura Italia ha previsto il bonus baby sitting da 600 euro. Un aiuto destinato a coprire le prestazioni rese a partire dal 5 marzo e per tutto il periodo di chiusura delle scuole. Un aiuto concreto che però non spetta a tutti indiscriminatamente. Vediamo insieme quali sono le condizioni richieste per avere questo aiuto.
Avvocati divisi tra smart working e figli[Torna su]
Gli avvocati, tra le varie categorie di lavoratori, hanno avuto la possibilità, diversamente da altri settori, di poter continuare a lavorare. Abbandonati gli studi e appesa la toga, molti professionisti del foro hanno ricavato un angolo studio in casa propria e si sono destreggiati tra atti, telefonate e fascicoli online. Certo non è facile conciliare il proprio lavoro con quello di genitore e tutor full time, visto che i ragazzi sono a casa da scuola e hanno bisogno di un aiuto pratico ed emotivo per superare questo momento così difficile. Per gli avvocati il bonus baby sitting[Torna su]
Per gli avvocati - genitori nessun congedo parentale. Per loro però il baby sitting, come previsto dall'art. 23 del decreto Cura Italia, che contempla per i lavoratori autonomi, tra cui figurano i liberi professionisti iscritti alle Casse professionali, di poter chiedere il contributo di 600 per pagare i servizi di sorveglianza e assistenza resi dopo il 5 marzo 2020, e per il quale ha fatto domanda all'Inps. Bonus che è riconosciuto per tutto il periodo di chiusura delle scuole. Condizioni del bonus baby sitting[Torna su]
Queste le condizioni previste per accedere al bonus baby sitting:
Un ultima precisazione. Come chiarito dalla circolare Inps n. 44 del 24 marzo 2020: "Il bonus di cui al comma 8, sotto forma di bonus per servizi di baby-sitting, è altresì riconosciuto ai lavoratori autonomi non iscritti all'INPS; al comma 9, infatti, l'articolo 23 prevede che tale agevolazione possa essere riconosciuta anche agli iscritti a casse non gestite dall'INPS (quali, ad esempio, le casse professionali), subordinatamente alla comunicazione, da parte delle rispettive casse previdenziali, del numero dei beneficiari. Ad ogni modo, i soggetti interessati potranno utilizzare il modello di domanda predisposto dall'INPS, per effettuare la richiesta della prestazione, prenotando il relativo budget." Leggi anche: - Decreto rilancio: tutte le misure - Decreto rilancio: raddoppia il bonus baby sitter |
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