Data: 17/05/2020 17:30:00 - Autore: T.B.

La gestione del magazzino nell'e-commerce

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Anche se il commercio elettronico vive per definizione in un ambiente prevalentemente virtuale, in alcuni settori merceologici richiede ancora uno spazio fisico, un magazzino dove stoccare i beni in vendita. Nell'e-commerce indiretto, infatti, a differenza di quello diretto che si svolge interamente online, la vendita si conclude con una spedizione dell'oggetto ordinato, in modo simile (anche dal punto di vista normativo) alla vendita per corrispondenza.

Contratto hub

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Il termine "hub" letteralmente significa snodo: nell'e-commerce è un magazzino fisico gestito direttamente e in autonomia dal venditore e proprietario del sito web in cui avviene la transazione. Il contratto hub consente un maggior controllo dei flussi di vendita, ma richiede ovviamente un aumento delle spese (affitto dei locali, spedizioni) e un'analisi costante delle scorte, valutando anche la quota di invenduto.

Dropshipping

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Il dropshipping (o triangolazione) è una modalità di fornitura esternalizzata: il magazzino è gestito da chi produce o commercia all'ingrosso, che stipula un contratto con il venditore proprietario del sito di e-commerce per consegnare la merce ordinata al cliente finale.

Per approfondimenti vai alla guida Il dropshipping

Il contratto tra gestore (marketer) e fornitore (dropshipper) viene regolato da un contratto che sancisce:

- la comunicazione di informazioni sul prodotto (schede tecniche);

- le tipologie di spedizione possibili, con i relativi tempi e costi;

- la responsabilità per danni dovuti a difetto o uso dei prodotti;

- la politica di gestione dei resi (per articoli danneggiati, non funzionanti o non conformi);

- l'accordo di riservatezza sulle informazioni commerciali (ad esempio i dati dei clienti);

- la definizione della casistica per la risoluzione immediata del contratto;

- l'eventuale adesione al Codice del Consumo.

Come aprire un'e-commerce in dropshipping

La vendita online è un'attività che richiede l'apertura della partita IVA, indicando il luogo dove verrà esercitata e il codice ATECO corrispondente (47.91.10, commercio al dettaglio di prodotti via internet).

I successivi adempimenti da assolvere sono:

- iscrizione al registro imprese della Camera di Commercio;

- iscrizione alla gestione previdenziale dei commercianti presso la sede INPS, con il pagamento dei contributi in base al reddito annuo;

- presentazione della Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) presso il Comune sede dell'attività;

- scelta del regime fiscale (ordinario o forfettario).

La procedura può essere effettuata anche in via telematica, attraverso la Comunicazione Unica di Impresa: inoltrata con firma digitale all'Ufficio del Registro delle Imprese, è valida a fini fiscali, previdenziali e assicurativi.

La scelta del dropshipper

La scelta del dropshipper è fondamentale per un sito di e-commerce: il fornitore deve garantire qualità dei prodotti, affidabilità nelle consegne, sostenibilità economica. La ricerca si basa dunque su:

- competitività dei prezzi;

- condizioni di vendita;

- aggiornamento del catalogo online;

- luogo di provenienza.

Operando online, è quasi scontato cercare i fornitori attraverso i siti internet.

I principali siti di dropshipping

In Italia esistono dropshipper generalisti (che rivendono qualsiasi tipologia di merce) come:

- Aliexpress

- AliBaba

- Bazarissimo

E altri più settoriali:

- Prezzo Ok per elettronica, giocattoli, ufficio;

- Scontolo per elettrodomestici, giocattoli, ricambi auto, informatica ed elettronica;

- My Shop Casa per soluzioni d'arredamento;

- Skynetitalia per sistemi di allarme e videosorveglianza;

- Gruppo Tera per abbigliamento, accessori, ricambi auto, arredo, giocattoli;

- BigBuy per articoli da regalo, piccoli elettrodomestici, elettronica e informatica;

- Hoplix per prodotti personalizzati;

- Griffati per abbigliamento e accessori firmati;

- Lightinthebox per abbigliamento, accessori e gadget casa e giardino.


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