Data: 13/09/2020 12:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate

Cosa sono le categorie catastali

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Le categorie catastali non sono altro che dei simboli, composti da una lettera, che vengono utilizzati per classificare gli immobili e per attribuire loro una rendita catastale. Vengono riuniti all'interno di una determinata categoria gli immobili che presentano caratteristiche similari. La categoria � infatti il risultato dell'analisi delle qualit� di un immobile in base alle sue caratteristiche strutturali, costruttive e d'uso.

Ogni categoria � composta da varie "sottocategorie", ognuna delle quali � contraddistinta dalla lettera della categoria di appartenenza seguita da un numero. Vediamo di fare un esempio per essere pi� chiari.

Nel nostro ordinamento le categorie catastali sono 6 e ognuna � contraddistinta da una lettera che va dalla A alla F. La categoria A riunisce al suo interno diversi tipi di abitazioni. La categoria A/1 identifica le abitazioni di tipo signorile, la A/2 le abitazioni civili, la A/3 le abitazioni di tipo economico e cos� via. Stesso discorso per la categoria B, che nella B/1 riunisce orfanotrofi, collegi e seminari, nella B/2 case di cura, ospedali e cos� via.

Definizione normativa

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Dopo aver compreso cosa sono e a cosa servono le categorie catastali vediamo come sono definite a livello normativo. La norma utile a questo scopo � l'art. 6 del DPR n. 1142/1949, il quale dispone che: "La qualificazione consiste nel distinguere per ciascuna zona censuaria, con riferimento alle unit� immobiliari urbane in essa esistenti, le loro varie categorie ossia le specie essenzialmente e differenti per le caratteristiche intrinseche che determinano la destinazione ordinaria e permanente delle unit� immobiliari stesse. La denominazione delle categorie e' uniforme nelle diverse zone censurie."

Ora la norma menziona solo la destinazione ordinaria degli immobili. In realt� esistono due gruppi principali di classificazione:

  • immobili a destinazione ordinaria (gruppi A, B e C);
  • immobili a destinazione speciale (gruppi D, E ed F).

Elenco categorie catastali

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Vediamo ora l'elenco completo delle categorie catastali.

Gruppo A

Ecco gli immobili appartenenti al gruppo A:

  • A/1: abitazioni di tipo signorile;
  • A/2: abitazioni di tipo civile;
  • A/3: abitazioni di tipo economico;
  • A/4: abitazioni di tipo popolare;
  • A/5: abitazioni di tipo ultrapopolare;
  • A/6: abitazioni di tipo rurale;
  • A/7: abitazioni in villini;
  • A/8: abitazioni in ville;
  • A/9: castelli, palazzi di eminenti pregi storici o artistici;
  • A/10: studi e uffici privati;
  • A/11: alloggi e abitazioni tipiche dei luoghi.

Gruppo B

Ecco gli immobili appartenenti al gruppo B:

  • B/1: collegi, orfanotrofi, conventi, seminari, ricoveri, ospizi, caserme;
  • B/2: ospedali e case di cura senza fine di lucro;
  • B/3: riformatori e prigioni;
  • B/4: uffici pubblici;
  • B/5: laboratori scientifici e scuole;
  • B/6: accademie, gallerie, musei, pinacoteche, biblioteche (che non si trovano all'interno di palazzi di pregio e castelli appartenenti alla categoria A/9);
  • B/7: oratori e cappelle non destinate all'esercizio pubblico del culto;
  • B/8: magazzini sotterranei per depositi di derrate.

Gruppo C

Ecco gli immobili appartenenti al gruppo C:

  • C/1: locali commerciali;
  • C/2: locali di deposito e magazzini;
  • C/3: laboratori per arti e mestieri;
  • C/4: locali e fabbricati per esercizi sportivi senza fine di lucro;
  • C/5: stabilimenti di acque curative e balneari senza fine di lucro;
  • C/6: autorimesse, rimesse, scuderie e stalle senza fine di lucro;
  • C/7: tettoie aperte o chiuse.

Gruppo D

Ecco gli immobili appartenenti al gruppo D:

  • D/1: opifici;
  • D/2: alberghi con fine di lucro;
  • D/3: sale per spettacoli e concerti, cinematografi e teatri con fine di lucro;
  • D/4: ospedali e case di cura con fine di lucro;
  • D/5: istituti di assicurazione, cambio o credito con fine di lucro;
  • D/6: locali e fabbricati per esercizi sportivi con fine di lucro;
  • D/7: fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un'attivit� industriale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni;
  • D/8: fabbricati costituiti o adattati per le speciali esigenze di un'attivit� commerciale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni;
  • D/9: edifici sospesi o galleggianti assicurati a punti fissi del suolo, ponti privati a pedaggio;
  • D/10: fabbricati rurali.

Gruppo E

Ecco gli immobili appartenenti al gruppo E:

  • E/1: stazioni per servizi aerei, marittimi, terrestri e di trasporto;
  • E/2: ponti comunali e provinciali a pedaggio;
  • E/3: fabbricati e costruzioni per esigenze pubbliche speciali;
  • E/4: recinti chiusi per esigenze pubbliche speciali;
  • E/5: fabbricati costituenti fortificazioni e loro dipendenze;
  • E/6: torri, semafori e fari per rendere d'uso pubblico l'orologio comunale;
  • E/7: fabbricati destinati all'esercizio pubblico dei culti;
  • E/8: costruzioni e fabbricati nei cimiteri, esclusi i sepolcri, i colombari e le tombe di famiglia;
  • E/9: edifici a destinazione particolare non compresi nelle categorie precedenti del gruppo E.

Gruppo F

Ecco gli immobili appartenenti al gruppo F:

  • F/1: aree urbane;
  • F/2: unit� collabenti;
  • F/3: unit� in corso di costruzione;
  • F/4: unit� in corso di definizione;
  • F/5: lastrici solari;
  • F/6: fabbricato in attesa di dichiarazione;
  • F/7: infrastrutture di reti pubbliche di comunicazione.

A che cosa servono le categorie

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Abbiamo anticipato che la funzione principale delle categorie catastali � quella di classificare gli immobili per attribuire loro una rendita catastale.

Finalit� che si ricava implicitamente dalla formulazione dell'art. 8 del regio decreto n. 652/1939, il quale infatti dispone che: "Per la determinazione della rendita, le unita' immobiliari di gruppi di comuni, comune o porzione di comune, sono distinte, a seconda delle loro condizioni estrinseche ed intrinseche, in categorie e ciascuna categoria in classi."

Utilit� della rendita fiscale

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Chiariti questi concetti e passando all'aspetto pratico, se le categorie servono per determinare la rendita catastale, questo dato alla fine a che cosa serve?

A dare risposta a questo quesito ci pensa l'art. 23 del Regio Decreto n. 652/1939, il quale molto chiaramente sancisce che: "La rendita catastale (�) costituisce la base per la determinazione, nei modi che saranno stabiliti per legge, del reddito imponibile soggetto alle imposte ed alle sovraimposte."

Insomma, la rendita catastale non � che un dato che consente al fisco di calcolare correttamente il valore di un immobile per poter applicare, ad esempio, le seguenti imposte:

  • IMU, l'imposta Municipale propria;
  • l'imposta ipotecaria e quella catastale, sulle successioni e sulle donazioni.

Riforma del catasto

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Dal documento del 20 febbraio 2020 redatto della Commissione di vigilanza sull'anagrafe tributaria � emersa la volont� di procedere alla riforma del catasto di cui si parla da tempo. Riforma che, tra le novit� pi� importanti che vorrebbe introdurre, c'� quella che prevede l'adozione del criterio del metro quadro per il calcolo del valore catastale degli immobili e nuovi metodi di conteggio della rendita catastale, con meccanismi di adeguamento automatico delle stesse.

Leggi anche:

- Arriva la riforma del catasto

- La nuova Imu


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