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Data: 20/05/2020 16:40:00 - Autore: Gabriella Lax di Gabriella Lax – Col bonus pos 2020 viene riconosciuto un credito d'imposta agli esercenti attività d'impresa, arti o professioni, quindi anche agli studi professionali, pari al 30% delle commissioni addebitate per le transazioni effettuate con pagamento da parte dei clienti mediante carte di credito, di debito o prepagate. L'obiettivo è quello di incentivare il pagamento di beni e servizi tramite strumenti tracciabili.
Bonus pos, le novità dal 1° luglio[Torna su]
Inoltre, dal prossimo 1° luglio, la soglia per l'utilizzo del contante viene ridotta a 1.999,99 euro. Allo stesso tempo, per i pagamenti ricevuti dai professionisti con moneta elettronica dai consumatori finali, matura un credito di imposta sul costo delle commissioni sopportate. In particolare, per professionisti e studi associati, risale al giugno 2014 l'obbligo di garantire ai clienti la possibilità di effettuare pagamenti anche utilizzando carte di credito e carte di debito. L'obbligo dovrebbe riguardare anche l'utilizzo di carte prepagate considerando come il credito di imposta viene riconosciuto anche sulle relative commissioni oltre che su altri strumenti tracciabili. Entrambi questi due elementi, come suggerisce il Sole 24 Ore, dovrebbero fungere da incentivo per completare il processo di gestione sempre più automatizzato, integrato e dematerializzato dell'attività professionale, che riguarda anche i pagamenti elettronici. Nonostante il fatto che non è prevista alcuna sanzione se non si garantisce al cliente la possibilità di pagare con strumenti tracciabili.
Bonus pos 2020, i beneficiari[Torna su]
Il credito d'imposta sulle commissioni pagate per l'utilizzo del "POS" da parte degli esercenti attività d'impresa, arti e professioni è previsto dall'art.22 D.L. 124/2019. In particolare, l'agevolazione opera nella misura del 30% sulle commissione addebitate per le transazioni effettuate mediante carte di credito, di debito o prepagate o mediante altri strumenti di pagamento elettronici tracciabili. Commissioni riferite a cessioni di beni e prestazioni di servizi rese nei confronti di consumatori finali a partire dal 1° luglio 2020. Il credito è riconosciuto a condizione che, professionisti singoli o studi associati con ricavi, nel corso dell'anno d'imposta precedente a quello di riferimento, abbiano conseguito ricavi e compensi per un importo non superiore a 400.000 euro.
Come usare il credito d'imposta[Torna su]
Il credito di imposta maturato è utilizzabile esclusivamente potrà essere usato solo in compensazione, esponendolo nei modelli di pagamento F24, a partire dal mese successivo a quello in cui la spesa è stata sostenuta. Il credito va indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta di maturazione e in quelli successivi sino a quello in cui se ne conclude l'utilizzo. |
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