Data: 25/05/2020 15:00:00 - Autore: Paola Cavaliere
Avv. Paola Cavaliere - Mentre l'Italia come quasi tutto il mondo ha affrontato l'emergenza da COVID-19 attuando il lockdown, la Svezia ha preferito convivere con il virus nella speranza di arrivare senza danni all'immunità di gregge. Il prezzo che sta pagando però è molto alto poichè i dati della sanità pubblica svedese riportano già 3998 morti, ovvero 6,08 decessi per milioni di abitanti ossia il tasso di mortalità è il più alto del mondo. I dati riportano inoltre innumerevoli contagi e attestano che la percentuale di persone a Stoccolma che ha sviluppato gli anticorpi al virus sia di appena il 7,3 per cento.

La difesa del "Modello Stoccolma"

Non manca però chi difende la scelta svedese sostenendo che il numero di contagi e di morti risulta piuttosto contenuto se confrontato con quello di altri paesi del Continente in cui è stato decretato l'isolamento sociale senza dimenticare poi che il contagio si sta manifestando ovunque in maniera disomogenea, da regione a regione, da paese a paese. Dello stesso avviso è Rothstein Johan Giesecke, epidemiologo di stato negli anni 1995-2005, che afferma che "Non esiste una strategia per arrivare all'immunità di gregge. La Svezia condivide gli stessi obiettivi di tutti gli altri paesi: salvare vite umane e proteggere la salute pubblica, ciò che è mancata è la protezione delle persone anziane e fragili ".

Origini comportamento anomalo da ricercare nella storia della Svezia

Di certo il comportamento della Svezia rispetto alla maggior parte dei Paesi del mondo è a dir poco sui generis.
Ma non dimentichiamo che storicamente le popolazioni nordeuropee hanno dovuto affrontare situazioni estreme come le grandi migrazioni scandinavo-germaniche di età antica o le imprese marinare vichinghe dell'età di mezzo dando prova del loro stoicismo.

Svezia, strategia vincente per l'economia?

Ma almeno dal punto di vista economico la Svezia ha adottato la strategia giusta?Per ora non ce ne sono evidenze.Il giornale Expressen del 22 maggio 2020 infatti riferisce che Lars Calmfors,professore emerito di economia internazionale, ha affermato che " in realtà non è affatto certo che la strategia di lasciare aperte molte aziende salverà l'economia". Inoltre il Professore fornisce una previsione deludente per il rapporto debito / PIL in quanto i risultati di quest'anno potrebbero far arrivare la Svezia dove era nel 1993, quando la crisi finanziaria degli anni '90 ha colpito maggiormente. Di certo a causa della sua strategia singolare ora la Svezia potrebbe anche essere punita e isolata da altre Nazioni proprio in vista delle vacanze estive, già Cipro e la Finlandia infatti si preparano a tenere chiuse le frontiere con la Svezia per contenere i contagi.

Italia e Svezia diritti di libertà individuali a confronto

Il governo svedese, contrariamente alla Cina ed altri Paesi come l'Italia, ha evitato di adottare misure severe di limitazione delle libertà individuali. La Svezia infatti ha confidato nel senso di responsabilità dei cittadini limitandosi a dettare oltre che norme igieniche che però non prevedono l'obbligo delle mascherine alcune regole di condotta tra cui il divieto di assembramenti con più di 50 persone, il divieto di visitare gli anziani nelle case di riposo, l'apprendimento a distanza (e-learning) per scuole superiori e università (lasciando operativi gli asili le scuole elementari e le medie). In Italia invece dove si contano 229.858 persone contagiate di cui 32.875 sono decedute, a causa dei numerosi Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, emanati in funzione del contenimento degli effetti pandemici da "coronavirus Covid-19", molti lamentano di aver subito la compressione dei principi cardine del nostro ordinamento, seppur legittimata dall'esigenza di tutelare il sacrosanto diritto alla salute, previsto all'art. 32 della nostra Costituzione, principi quali la libertà personale (Art. 13 Cost.), la libertà di circolazione (art 16 Cost.), la libertà di riunione (Art. 17 Cost.), la libertà di iniziativa economica (Art. 41 primo Comma Cost), nonché i diritti derivanti dall'obbligo di istruzione (articolo 34 Cost).
Quel che è certo è che la strategia italiana del confinamento ha fatto pagare un prezzo molto alto anche all'economia del nostro Paese e nella gestione dell'emergenza si sono presentate numerose criticità: dalla gestione degli ospedali (innumerevoli i morti nelle Rsa), alla difficoltà nel reperire i dispositivi di sicurezza e alla carenza di test sierologici e tamponi. In ogni caso è palese che il Governo abbia avuto come obiettivo primario quello di salvaguardare il diritto alla salute dei cittadini, cercando di contenere per quanto possibile il contagio.

Giustizia a due velocità

Non mancano le differenze tra i due Paesi anche nell'ambito della giustizia. La Svezia si è dimostrata efficiente non solo per non aver sospeso le attività dei Tribunali ma sopratutto per aver utilizzato strumenti alternativi come le videoconferenze. Come riporta l'Advokatsamfundet infatti nonostante l'epidemia in corso, i Tribunali sono riusciti a deliberare su molteplici controversie aumentando in modo significativo l'uso delle videoconferenze.
Da metà marzo a metà maggio 2020 i tribunali svedesi hanno deciso 69.841 casi. Questo dato è aumentato del 2% rispetto al periodo corrispondente 2019 e del 13% rispetto al periodo corrispondente 2018.
Il tutto fornendo al pubblico precise linee guida ove si raccomanda di non accedere al Tribunale in caso di sintomi della malattia come tosse, febbre, difficoltà a respirare o sintomi lievi e di mantenere le distanze dagli altri tenendoli a 1,5 -2 metri . In Italia invece il settore giustizia procede a rilento tra proroghe, sospensioni e rinvii (solo a Roma sono stati rinviati 14 mila processi) ed è stato per la maggior parte bloccato (fanno eccezione i procedimenti urgenti). La maggioranza delle udienze fissate agli inizi dal mese di marzo 2020 sono state o saranno rinviate a fine anno o peggio al 2021. Le udienze trattate o che si tratteranno da remoto sono la minoranza. In conclusione cuiusque suum, la Svezia tutela la libertà e la giustizia, l'Italia prova a tutelare la salute, di certo il prezzo più alto lo pagano i cittadini.
AVV. PAOLA CAVALIERE
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