Data: 27/05/2020 15:00:00 - Autore: Gabriella Lax

di Gabriella Lax – Una carica di 60mila assistenti civici (o assistenti "Covid") con il compito di coadiuvare i sindaci dei comuni a far rispettare le norme relative al distanziamento sociale. Una figura che, da sinistra a destra, ha scatenato il dibattito politico.

Assistenti civici, il dibattito politico

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Il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, seda gli animi e chiarisce: «Non si tratta di ronde». «Non mi immaginavo che andare ad aiutare i sindaci potesse sollevare un tale polverone». In effetti sono i sindaci a trovarsi d'accordo con questa iniziativa. Precisa Boccia che tutti i suoi colleghi di governo erano a conoscenza dell'iniziativa. Saremmo di fronte dunque ad una «evidente strumentalizzazione politica delle opposizioni che hanno messo sul campo una cosa mai esistita». Ed infine chiude: «La questione della pubblica sicurezza non c'è mai stata, non ho mai parlato di 'guardie civiche', di 'ronde', non è un linguaggio che mi appartiene». Anche il premier Conte dice la sua "salvando" Boccia dopo i fortissimi contrasti sui 60mila assistenti civici da usare nel controllo dei quartieri. Il presidente del Consiglio nega la qualifica di incaricati di pubblico servizio e sostiene che la loro attività non avrà niente a che vedere con quella delle forze di polizia.

L'Ok del Governo, bando in arrivo

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Dopo il vertice di governo, palazzo Chigi ha dato via libera al progetto: "L'iniziativa - chiariscono fonti di palazzo Chigi - della sorveglianza volontaria si inserisce nell'alveo di quelle già assunte dalla Protezione civile, che hanno portato a dislocare oltre 2.300 volontari nelle varie strutture ospedaliere, nelle Rsa e nelle carceri. Questi soggetti volontari non saranno incaricati di pubblico servizio e la loro attività non avrà nulla a che vedere con le attività a cui sono tradizionalmente preposte le forze di polizia". "I ministri interessati proseguiranno nelle prossime ore nel mettere a punto i dettagli di questa iniziativa che mira, per il tramite della Protezione civile, a soddisfare la richiesta di Anci di potersi avvalere, per tutta la durata dell'emergenza sanitaria, di soggetti chiamati ad espletare, gratuitamente, prestazioni di volontariato".

Assistenti civici, il bando della protezione civile

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L'avvento del bando della protezione civile per la nuova "figura", partorita dopo l'emergenza coronavirus, è stato preannunciato da Boccia e dal presidente dell'Anci, Antonio Decaro, sindaco di Bari. Verrà utilizzato il bando di reclutamento volontari, come già accaduto per medici e infermieri. Al bando potranno partecipare coloro che non hanno vincoli lavorativi, chi percepisce in questo periodo forme di sostegno al reddito, come la Cig o anche il reddito di cittadinanza.

I compiti

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Una volta reclutati i volontari sarà la stessa Protezione civile ad indicare alle Regioni le diverse disponibilità sul territorio. E saranno i sindaci a impiegare i nuovi per il rispetto del distanziamento sociale per potenziare i controlli nelle strade, nelle spiagge e nei luoghi della movida, da un lato e dall'altro essere usati per potenziare l'assistenza alle categorie più fragili, dagli anziani ai bambini. Essendo volontari non riceveranno alcun compenso. I volontari presteranno il loro supporto a titolo gratuito sino ad un massimo di tre giorni a settimana, e per non più di 16 ore settimanali, sulla base delle indicazioni fornite da ciascun Comune dove prestano servizio. Non potranno fare multe, il loro compito sarà piuttosto quello di prevenire determinati comportamenti. Il compito si esaurisce il 31 luglio, termine in cui scade lo stato di emergenza proclamato dal Consiglio dei ministri.

Assistenti civici, la nota del Viminale

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Intanto in una nota il Viminale chiarisce di non essere stato informato sulla vicenda e spiega che «Le decisioni assunte, senza preventiva consultazione del ministero dell'Interno, per l'istituzione della figura degli 'assistenti civici' in relazione alle misure di contrasto e di contenimento della pandemia Covid-19, non dovranno comportare compiti aggiuntivi per le prefetture e per le forze di polizia già quotidianamente impegnate nei controlli sul territorio».


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