Data: 16/06/2020 16:00:00 - Autore: Lucia Izzo

DUC: cosa cambia dal 1° giugno 2020

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Il 1° giugno rappresenta un termine importante all'interno dell'iter, particolarmente travagliato, che punta alla progressiva diffusione del Documento unico di circolazione (DUC). Da tale data, infatti, sarà obbligatorio l'utilizzo delle nuove procedure telematiche per le operazioni di immatricolazione, di reimmatricolazione e di trasferimento della proprietà.

Il DUC rappresenta il documento che contiene sia i dati relativi alla circolazione che quelli presenti sul certificato di proprietà che sarà messo in soffitta. Il processo teso alla sua graduale introduzione ha scontato non pochi rallentamenti e, nonostante il completamento della transizione sia previsto per il prossimo ottobre, è probabile che l'emergenza provocata dalla diffusione del virus COVID-19 avrà un ulteriore effetto di rallentamento.

Il Documento unico di circolazione

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È stata la Legge Madia (n. 124/2015) a parlare per prima di "documento unico, contenente i dati di proprietà e circolazione di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi". In seguito, il d.lgs. n. 98/2017, entrato in vigore dal 1° gennaio 2020, si è occupato della progressiva introduzione del Documento Unico di Circolazione e di Proprietà (DUC) del veicolo, che avrebbe sostituito la Carta di Circolazione e il Certificato di Proprietà del veicolo.
IL DU è costituito dall'attuale modello di Carta di Circolazione nel quale sono annotati anche i dati relativi alla situazione giuridico patrimoniale del veicolo presenti nel Pubblico Registro Automobilistico. In particolare, vi sono annotati i dati tecnici del veicolo e quelli di intestazione del veicolo, i dati validati dal PRA relativi alla situazione giuridico-patrimoniale del veicolo e quelli relativi alla cessazione dalla circolazione conseguente alla sua demolizione o alla sua definitiva esportazione all'estero.
Ancora, nel DU sono presenti i dati relativi alla sussistenza di privilegi e ipoteche, di provvedimenti amministrativi e giudiziari che incidono sulla proprietà e sulla disponibilità del veicolo, annotati presso il PRA, nonché di provvedimenti di fermo amministrativo.

Progressiva emissione del DU

L'emissione del DU è stata progettata per essere progressiva, diversificata in relazione alla tipologia di operazioni. La nuova disciplina viene dapprima applicata alle nuove immatricolazioni, ai trasferimenti di proprietà e alle modifiche effettuate dopo l'entrata in vigore dei provvedimento relativi al DUC.
Rimarranno validi, nel frattempo, i documenti rilasciati in precedenza, almeno fino alla loro sostituzione che potrà avvenire in caso di cambio di proprietario, modifiche tecniche al veicolo o altre variazioni che richiederanno aggiornamenti.
Il d.lgs. n. 98/2017 ha affidato al MIT il compito di definire le modalità e i termini per la graduale utilizzazione, da completare entro il 31 ottobre 2020, delle procedure telematiche per il rilascio del documento unico. Si sono, dunque, susseguiti diversi decreti dirigenziali che si sono occupati della progressiva diffusione delle nuove procedure.

I decreti dirigenziali

Il Decreto del Capo Dipartimento Trasporti n. 3 dell'11 febbraio 2020 ha individuato la prima fase di attuazione con riferimento alle operazioni "obbligatorie" di minivoltrura, di cessazione dalla circolazione per demolizione e di cessazione dalla circolazione per esportazione, nonché alle operazioni "facoltative" di immatricolazione, di nazionalizzazione di veicoli provenienti da altri Paesi UE, di reimmatricolazione e di trasferimento della proprietà.

Il successivo decreto n. 12 del 25 marzo 2020 ha prorogato taluni termini riferiti alla prima fase di attuazione in considerazione dello stato di emergenza sanitaria connessa alla pandemia da COVID-19.
La conseguenza è che l'utilizzo obbligatorio delle nuove procedure, per la gestione delle minivolture, delle cessazioni per demolizione e delle cessazioni per esportazioni, produrrà l'emissione del DU solo a partire dal 4 maggio 2020 (e non più dal 3 aprile 2020). Invece, l'utilizzo delle nuove procedure, per la gestione delle immatricolazioni, delle reimmatricolazioni e dei trasferimenti di proprietà, è divenuto obbligatorio a partire dal 1° giugno 2020.

Rallentamenti ed emergenza COVID-19

L'emergenza di sanità pubblica in atto, connessa all'epidemia da COVID-19, ha fortemente compresso le attività di tutti gli Studi di consulenza automobilistica, e determinato anche la provvisoria chiusura degli Uffici PRA e la riduzione dell'operatività degli UMC.
Tuttavia, nonostante la sospensione forzata, il processo di ammodernamento dell'azione amministrativa di settore non si è fermato. Con un Comunicato sul proprio sito, il MIT ha rilevato che nelle ultime settimane lavorative di maggio, infatti, il numero di operazioni gestite con le nuove procedure è cresciuto a una media di circa 1.000 pratiche al giorno, con punte fino a 1.500, ed è stata superata la soglia delle 16.000.
Dati descritti come "particolarmente significativi, frutto dell'impegno di tutti gli operatori, che hanno compreso ed accolto con favore gli importanti effetti di semplificazione perseguiti dalla riforma, ed in particolare i benefici del processo di dematerializzazione delle documentazioni".
Non è ancora stato fissato il calendario della prossima fase da completare entro il prossimo 31 ottobre e che riguarderà i mezzi pesanti, oltre che i veicoli in leasing o noleggio. Sono inevitabili e fisiologici i rallentamenti che l'attuazione delle riforme deve solitamente scontare: nuovi sistemi informatici, prassi che devono sostituire quelle che si sono stratificate nel corso degli anni, aggiornamento degli addetti ai lavori e così via.
E proprio durante l'avvio della fase di digitalizzazione dei fascicoli delle pratiche, l'emergenza COVID-19 si è abbattuta sul nostro paese. Si spera, dunque, che questo non determini ulteriori disagi anche se, allo stato attuale, è ancora difficile comunicare con gli uffici e presentare le pratiche. Ciò a meno di non affidarsi a delle Agenzie che si occupino di tutta la burocrazia, anche se ciò, purtroppo, determina un ulteriore costo che si aggiunge a quello della pratica.

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