• Cos'� la comunione
• Fonti della comunione
• Le quote della comunione
• Amministrazione del bene in comunione
• Scioglimento della comunione
• Divisione del bene
• Condominio: rinvio alle norme sulla comunione

Cos'� la comunione

La comunione � la situazione giuridica che occorre quando la propriet� o un diverso diritto reale sopra uno stesso bene fa capo a una pluralit� di soggetti.

La disciplina della comunione si rinviene nella volont� dei comunisti o nella legge. Se, invece, non vi sono accordi negoziali o specifiche disposizioni di legge (come quelle riguardanti il condominio degli edifici o l'eredit�), le norme che disciplinano la comunione sono quelle contenute negli artt. 1100-1116 del codice civile.

Fonti della comunione

Il regime di comunione su uno o pi� beni pu� originare:

• da un atto di volont� delle parti (e in tal caso si ha comunione volontaria: ad esempio, se si acquista in compropriet� un'automobile);
• dalla legge (c.d. comunione forzosa: e ci� che accade negli edifici in condominio);
• da un fatto accidentale (c.d. comunione incidentale: ad esempio, quella che si verifica in caso di successione ereditaria).

Le quote della comunione

La disciplina codicistica prevede che ogni partecipante alla comunione sia titolare di una determinata quota, che si presume uguale a quella degli altri.

In ogni caso, a prescindere dall'ampiezza della propria quota, ogni partecipante � libero di servirsi del bene, a condizione di non alterare la destinazione dello stesso e di non impedire agli altri comunisti di fare altrettanto (art. 1102 c.c.).

Ogni partecipante � tenuto a contribuire alle spese necessarie e a quelle comunque deliberate dalla maggioranza, in proporzione della propria quota.

Ogni comunista, inoltre, pu� liberamente disporre della propria quota o cedere ad altri il godimento del bene, nei limiti della stessa (art. 1103 c.c.).

Amministrazione del bene in comunione

L'amministrazione del bene spetta a tutti i partecipanti alla comunione (art. 1105 primo comma), in ragione della propria quota.

A seconda del tipo di decisione da deliberare vengono osservate diverse maggioranze: gli atti di ordinaria amministrazione sono approvati con l'accordo della maggioranza dei partecipanti, cos� come l'eventuale nomina di un amministratore (art. 1106 c.c.); gli atti di straordinaria amministrazione e le innovazioni, invece, necessitano dell'approvazione dei due terzi dei partecipanti (art. 1108 c.c.).

Ogni partecipante pu� impugnare la delibera davanti all'autorit� giudiziaria nel termine di trenta giorni (art. 1109 c.c.).

Per l'approvazione degli atti di disposizione del bene, invece, � necessaria l'unanimit� dei comunisti.

Scioglimento della comunione

Ogni partecipante � libero di domandare in ogni momento lo scioglimento della comunione (art. 1111 c.c.), sebbene sia possibile accordarsi per rimanere in comunione per un determinato periodo minimo di tempo, comunque non superiore a dieci anni.

Divisione del bene

Una volta sciolta la comunione � necessario provvedere alla divisione del bene.

A tal proposito, il codice prevede che la divisione debba essere fatta in natura, se ci� � possibile comodamente secondo le quote dei partecipanti (art. 1114 c.c.: si pensi alla divisione di un grande appartamento o ad un edificio con pi� unit� abitative).

Se tanto non sia possibile, si applicano le norme in materia di divisione dell'eredit�, e in particolare si pu� disporre la vendita all'incanto del bene, per la successiva divisione del ricavato secondo le quote di ogni partecipante.

Condominio: rinvio alle norme sulla comunione

Infine, va segnalato che l'art. 1139 c.c., dettato in materia di condominio degli edifici (che altro non � che un particolare tipo di comunione), effettua un espresso rinvio alle norme generali qui esaminate, per quanto non sia espressamente disciplinato dagli articoli dedicati specificamente al condominio.