Data: 28/06/2020 14:00:00 - Autore: Lucia Izzo

Approvato il Piano Scuola 2020-2021

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A seguito del parere reso dalla Conferenza Unificata nella seduta del 26 giugno 2020, la ministra Lucia Azzolina ha adottato il Documento per la pianificazione delle attivit� scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione per l'anno scolastico 2020/2021.
"Un ottimo risultato" ha dichiarato Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, sottolineando come "le Regioni hanno avuto un ruolo determinante nella costruzione di un Piano scuola 2020-2021 che rispondesse il pi� possibile alle diverse esigenze dei docenti e dei dirigenti scolastici, degli studenti e degli enti locali".
Ancora, Bonaccini ha ringraziato la Ministra Azzolina "per la disponibilit� al confronto" e ha descritto un testo "notevolmente migliorato grazie proprio al contributo e al pragmatismo degli assessori all'istruzione delle Regioni che fino all'ultimo hanno avuto una interlocuzione costante con il ministero". L'approvazione del documento, infatti, � stata proceduta da numerose critiche sollevate da associazioni rappresentative del comparto Istruzione.

Scuola: si torna sui banchi a settembre

Le linee guida (qui sotto allegate) confermano che nel mese di settembre 2020 le attivit� scolastiche riprenderanno su tutto il territorio nazionale in presenza nel rispetto delle indicazioni finalizzate alla prevenzione del contagio contenute nel Documento tecnico, elaborato dal Comitato tecnico scientifico (CTS) istituito presso il Dipartimento della Protezione civile recante "ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive nel settore scolastico e le modalit� di ripresa delle attivit� didattiche per il prossimo anno scolastico", approvato in data 28 maggio 2020 e successivamente aggiornato.
La ripresa delle attivit�, si legge nel testo, dovr� "essere effettuata in un complesso equilibrio tra sicurezza, in termini di contenimento del rischio di contagio, benessere socio emotivo di studenti e lavoratori della scuola, qualit� dei contesti e dei processi di apprendimento e rispetto dei diritti costituzionali alla salute e all'istruzione".

Tavoli regionali operativi e Conferenze di servizi

Centrale sar� il ruolo delle singole scuole, accompagnate dall'Amministrazione centrale e periferica e dagli Enti Locali, nel tradurre le indicazioni nello specifico contesto di azione, al fine di definire soluzioni concrete e realizzabili tenendo in considerazione il complesso scenario di variabili (gradi di istruzione, tipologia di utenti, strutture e infrastrutture disponibili, dotazione organica, caratteristiche del territorio, etc.).
In ciascuna Regione l'organizzazione dell'avvio dell'anno scolastico sar� articolata, in primo luogo, con la istituzione di appositi Tavoli regionali operativi, insediati presso gli Uffici Scolastici Regionali del Ministero dell'Istruzione.
Inoltre, a livello provinciale, metropolitano e/o comunale, si organizzeranno apposite Conferenze dei servizi, su iniziativa dell'Ente locale competente, con il coinvolgimento dei dirigenti scolastici, finalizzate ad analizzare le criticit� delle istituzioni scolastiche che insistono sul territorio di riferimento delle conferenze.

Misure contenitive e di prevenzione

Per ci� che concerne le misure contenitive e organizzative e di prevenzione e protezione da attuare nelle singole istituzioni scolastiche per la ripartenza, si fa esclusivo rinvio al Documento tecnico del CTS del 28 maggio 2020 e ai successivi aggiornamenti.
Tale documento prevede "il distanziamento fisico (inteso come 1 metro fra le rime buccali degli alunni)", punto di primaria importanza nelle azioni di prevenzione. � previsto che il CTS venga aggiornato almeno 2 settimane prima dell'inizio dell'anno scolastico e, tenendo in considerazione del quadro epidemiologico, fornisca indicazioni in merito all'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale per gli alunni e per gli insegnanti all'interno dell'aula e/o negli spostamenti e nella permanenza nei locali comuni.
Cosa sono le "rime buccali"
Per rime buccali, come spiega l'enciclopedia Treccani, si intende "l'apertura delimitata dalle labbra a forma di fessura trasversale tra le due guance".

Il ruolo delle comunit� territoriali

Per la pi� ampia realizzazione del servizio scolastico, gli Enti locali, le istituzioni pubbliche e private variamente operanti sul territorio, le realt� del Terzo settore e le scuole potranno sottoscrivere specifici accordi, quali "Patti educativi di comunit�", ferma restando la disponibilit� di adeguate risorse finanziarie.
Il coinvolgimento dei vari soggetti pubblici e degli attori privati, in una logica di massima adesione al principio di sussidiariet� e di corresponsabilit� educativa, avviene attraverso lo strumento della conferenza di servizi.
Tale conferenza, convocata anche su richiesta delle istituzioni scolastiche medesime, potr�:
- favorire la messa a disposizione di altre strutture o spazi, come parchi, teatri, biblioteche, archivi, cinema, musei, al fine di potervi svolgere attivit� didattiche complementari a quelle tradizionali, comunque volte a finalit� educative;
- sostenere le autonomie scolastiche, tenuto conto delle diverse condizioni e criticit� di ciascuna, nella costruzione delle collaborazioni con i diversi attori territoriali che possono concorrere all'arricchimento dell'offerta educativa, individuando finalit�, ruoli e compiti di ciascuno sulla base delle risorse disponibili.

Collaborazione di studenti e famiglie

Il testo sottolinea anche la necessit� di una indispensabile collaborazione attiva di studenti e famiglie che dovranno continuare a mettere in pratica i comportamenti generali previsti per il contrasto alla diffusione dell'epidemia, nel contesto di una responsabilit� condivisa e collettiva.
Il rafforzamento dell'alleanza scuola famiglia potr� ulteriormente concretizzarsi nell'aggiornamento del "Patto Educativo di Corresponsabilit�" che, ove necessario, "potr� essere ricalibrato in una forma maggiormente rispondente alle nuove esigenze culturali di condivisione tra scuola e famiglia, diventando il luogo in cui gli adulti educatori si riconoscono, formalmente e sostanzialmente, nel conseguimento dello stesso obiettivo".

Valorizzazione Autonomia scolastica

Chiave di volta nell'elaborazione di una strategia di riavvio dell'anno scolastico, che risponda quanto pi� possibile alle esigenze dei territori di riferimento nel rispetto delle indicazioni sanitarie, sar� l'autonomia scolastica. Le istituzioni scolastiche, precisa il provvedimento, "avranno cura di garantire, a ciascun alunno, la medesima offerta formativa, ferma restando l'opportunit� di adottare soluzioni organizzative differenti, per realizzare attivit� educative o formative parallele o alternative alla didattica tradizionale".
In un simile contesto, evidenzia il documento, "resta ferma l'opportunit� per le istituzioni scolastiche di avvalersi delle ulteriori forme di flessibilit� derivanti dallo strumento dell'Autonomia, sulla base degli spazi a disposizione e delle esigenze delle famiglie e del territorio".

Le misure suggerite dalle linee guida

Il ventaglio di possibilit� offerte dalle linee guida � particolarmente ampio. Si suggerisce, ad esempio, una riconfigurazione del gruppo classe in pi� gruppi di apprendimento nonch� l'articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso.
Ancora, sar� possibile prevedere una frequenza scolastica in turni differenziati, anche variando l'applicazione delle soluzioni in relazione alle fasce di et� degli alunni e degli studenti nei diversi gradi scolastici.
Ancora, si pena all'aggregazione delle discipline in aree e ambiti disciplinari, ove non gi� previsto dalle recenti innovazioni ordinamentali, e a una diversa modulazione settimanale del tempo scuola, su delibera degli Organi collegiali competenti.
Per le scuole secondarie di II grado, resta possibile pianificare, non solo, attivit� didattica in presenza, ma anche, invia complementare, attivit� didattica digitale integrata, ove le condizioni di contesto la rendano opzione preferibile ovvero le opportunit� tecnologiche, l'et� e le competenze degli studenti lo consentano.

Linee metodologiche per l'infanzia

Particolarmente dettagliate le modalit� organizzative che riguardano i servizi educativi per la prima infanzia, caratterizzati dalla "necessit� di contatto fisico che contraddistingue la relazione dei bambini col gruppo dei pari e degli adulti di riferimento, nonch� gli aspetti di cura rivolti ai bambini da parte di educatori e personale ausiliario".
In particolare, si sottolinea la necessit� di valorizzazione e l'impiego di tutti gli spazi interni ed esterni, privilegiando ove possibile, e limitatamente al verificarsi di condizioni climatiche favorevoli, l'utilizzo di spazi aperti.
La prossima riapertura richiede, inoltre, l'adozione di misure particolarmente attente alla garanzia del rispetto non solo delle prescrizioni sanitarie, ma anche della qualit� pedagogica delle relazioni. I bambini dovranno essere messi nelle condizioni di potersi esprimere con naturalezza e senza costrizioni.
Per quanto riguarda le misure di prevenzione e sicurezza, si rammenta che l'uso di mascherine non � previsto per i minori di sei anni. Agli adulti si raccomanda, invece, l'utilizzo di visierine "leggere" e, quando opportuno, dei guanti di nitrile. I dispositivi di protezione, per�, non dovranno far venir meno la possibilit� di essere riconosciuti e di mantenere un contatto ravvicinato con i bambini piccoli e tra i bambini stessi.
Le attivit� educative dovranno consentire la libera manifestazione del gioco del bambino, l'osservazione e l'esplorazione dell'ambiente naturale all'esterno, l'utilizzo di giocattoli, materiali, costruzioni, oggetti (non portati da casa e frequentemente igienizzati), nelle diverse forme gi� in uso presso la scuola dell'infanzia.

Disabilit� e inclusione scolastica

Per le linee guida, rientra tra le priorit� irrinunciabili quella di garantire la presenza quotidiana a scuola degli alunni con Bisogni educativi speciali, in particolar modo di quelli con disabilit�, in una dimensione inclusiva vera e partecipata.
A tal fine andranno adottate "tutte le misure organizzative ordinarie e straordinarie possibili, sentite le famiglie e le associazioni per le persone con disabilit�". Per alcune tipologie di disabilit�, sar� opportuno studiare accomodamenti ragionevoli, sempre nel rispetto delle specifiche indicazioni del Documento tecnico del CTS.
In via prioritaria va garantita la didattica in presenza. Non sono soggetti all'obbligo di utilizzo della mascherina gli studenti con forme di disabilit� non compatibili con l'uso continuativo della stessa. Inoltre, non essendo sempre possibile garantire il distanziamento fisico per assistere studenti con disabilit� certificata, potr� essere previsto che il personale utilizzi ulteriori dispositivi unitamente alla mascherina chirurgica, tra cui guanti in nitrile e dispositivi di protezione per occhi, viso e mucose.

Refezione scolastica

Anche per la refezione scolastica dovr� farsi riferimento al Documento tecnico del CTS: essa andr� comunque garantita in modo sostanziale per tutti gli aventi diritto, seppure con soluzioni organizzative differenti per ciascuna scuola.
In particolar modo, oltre alla necessaria e approfondita pulizia dei locali adibiti alla refezione, le scuole di concerto con gli enti locali, con modalit� tali da garantire la qualit� del servizio e che tengano conto anche della salvaguardia dei posti di lavoro, potranno valutare l'opportunit� di effettuare la refezione in due o pi� turni.
Qualora ci� non sia possibile in virt� degli spazi o della particolare numerosit� dell'utenza, si potranno studiare con le ditte concessionarie del servizio soluzioni alternative di erogazione, all'interno dell'aula didattica, opportunamente areata e igienizzata al termine della lezione e al termine del pasto stesso, finanche la semplificazione del men�, qualora gli approvvigionamenti delle materie prime dovessero risultare difficoltosi.

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