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Data: 09/08/2020 11:30:00 - Autore: Gabriella Lax
Smart working, modalità semplificata di comunicazione[Torna su]
Con la proroga dello stato emergenza al 15 ottobre permane anche la possibilità di far ricorso allo smart working in forma semplificata Come vanno effettuate le comunicazioni di smart working a partire dal 1° agosto? A chiarirlo le faq del ministero del Lavoro, che ricordano come la delibera del Consiglio dei Ministri del 29 luglio 2020 ha prorogato lo stato di emergenza epidemiologica da Covid-19 fino al 15 ottobre 2020. Di qui, con Decreto-legge 30 luglio 2020, n. 83 è stato conseguentemente prorogato fino al 15 ottobre il termine per la comunicazione semplificata del lavoro agile, le cui modalità restano quelle stabilite utilizzando i modelli già in uso.
Smart working, eccezioni alla proroga al 15 ottobre[Torna su]
Anche lo speciale regime dei diritti e delle priorità nell'accesso al lavoro agile per determinate categorie di dipendenti è stato prorogato al 15 ottobre, ma con un'importante eccezione. Il diritto allo smart working nel caso di lavoratori genitori con almeno un figlio minore di 14 anni, previsto dal decreto Rilancio, vale solo fino al 14 settembre. Ed è ovvio poichè per quella data è prevista la riapertura delle scuole, e quindi verrà meno la ragion d'essere della previsione adottata proprio per consentire ai genitori di conciliare la cura dei figli, costretti a casa. Si tratta di una disposizione emergenziale, quindi, strettamente legata alla chiusura delle scuole, come è reso evidente anche dal fatto che l'esercizio del diritto è condizionato al fatto che non vi sia altro genitore non lavoratore o beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione (Cig) o cessazione dell'attività lavorativa (Naspi). È logico che venga meno con la ripresa dell'attività scolastica.
Smart working, proroghe e disabilità[Torna su]
Eccezione nell'eccezione. Dopo il 14 settembre (e fino al 15 ottobre), gli unici lavoratori che potranno proseguire in smart working sono i disabili gravi o quelli che hanno un disabile grave nel proprio nucleo familiare, nonchè quelli che, sulla base di una valutazione del medico competente, siano maggiormente esposti a rischio di contagio, in ragione dell'età o della condizione derivante da immunodepressione, da esiti di patologie oncologiche o dallo svolgimento di terapie salvavita o, comunque, da altre malattie in corso. |
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