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Data: 03/09/2020 12:00:00 - Autore: Valeria Zeppilli
La patente a punti[Torna su]
Innanzitutto, ricordiamo che la patente a punti, introdotta in Italia nel 2003, è un meccanismo che prevede che ogni patente sia "dotata" di venti punti, che possono tuttavia essere scalati se il titolare del documento commette una delle infrazioni del codice della strada per le quali è prevista la decurtazione. Se l'automobilista perde tutti i punti, per poter tornare a guidare dovrà sostenere di nuovo l'apposito esame. Tuttavia, sono previsti anche dei bonus per coloro che non commettono violazioni per due anni, attraverso i quali i punti sono incrementati e possono arrivare sino a massimo trenta. Per approfondimenti vai alla guida Patente a punti La decurtazione dei punti[Torna su]
La decurtazione dei punti non è mai la sanzione principale per una certa infrazione, ma si configura sempre come sanzione accessoria: per determinate violazioni, in sostanza, la legge prevede il pagamento di una sanzione amministrativa oltre che la decurtazione di un certo numero di punti sulla patente. Ad esempio, il conducente che non utilizza la cintura di sicurezza subisce sia la sanzione pecuniaria da 83 a 323 euro che la decurtazione di 5 punti dalla patente. Chi subisce la decurtazione dei punti[Torna su]
A subire la decurtazione dei punti è il conducente del veicolo, a prescindere dal fatto che egli sia o meno il proprietario (che sarà, invece, obbligato in solido al pagamento della sanzione amministrativa). Tuttavia, in caso di contestazione non immediata, la multa è inviata integralmente al proprietario del veicolo, che dovrà poi (sempre!) segnalare chi era alla guida, sia se il conducente era lui, sia se era un altro soggetto. La comunicazione del nome del conducenteSe quindi si riceve una multa che prevede sia la sanzione amministrativa che la decurtazione dei punti della patente, bisogna sempre inviare all'organo accertatore il modulo allegato nel quale indicare il nome di chi si trovava alla guida al momento dell'infrazione, eventualmente, quindi, anche confermando le proprie generalità se proprietario e conducente coincidevano. Chi non provvede a fare tale comunicazione entro 60 giorni è soggetto alla sanzione amministrativa di importo compreso tra 292 e 1.168 euro. L'organo accertatore notificherà quindi il verbale anche al conducente, se diverso dal proprietario. Quando impugnare la decurtazione dei punti[Torna su]
Fatte tutte queste necessarie premesse, vediamo quando è possibile impugnare la decurtazione dei punti dalla patente. Le principali ipotesi di invalidità della decurtazione dei punti sono le seguenti:
Ovviamente, la decurtazione dei punti può essere impugnata anche quando a essere contestata è la violazione che la ha determinata. Chi può impugnare la decurtazione dei punti[Torna su]
La decurtazione dei punti dalla patente deve essere impugnata dal conducente che la subisce, il quale può provvedervi a prescindere dal fatto che il proprietario del mezzo abbia deciso o meno di contestare la violazione principale. Tuttavia, è impossibile impugnare solo la decurtazione dei punti ma dovrà essere sempre impugnato l'intero verbale. Si precisa, in ogni caso, che il ricorso avverso le sanzioni accessorie resta possibile anche in caso di pagamento della sanzione pecuniaria principale in misura ridotta. Infine, va detto che se il conducente propone ricorso avverso il verbale, gli effetti di tale ricorso si producono esclusivamente nei suoi confronti e il proprietario che ha eventualmente pagato la sanzione non potrà beneficiare dell'esito favorevole dell'impugnazione proposta da chi era alla guida del suo mezzo. Decurtazione dei punti: come fare ricorso[Torna su]
Il ricorso avverso la decurtazione dei punti, coinvolgendo l'intero verbale, va fatto nelle modalità ordinarie con le quali si impugnano le contravvenzioni. Le strade che è possibile seguire, quindi, sono due. Ci si può rivolgere, alternativamente:
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