Data: 13/09/2020 05:00:00 - Autore: Gabriella Lax

Famiglia, assegno unico: i nodi da sciogliere

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Sarebbe in dirittura d'arrivo a gennaio l'assegno unico (o universale) per le famiglie con figli a carico, ma ancora sono molte le incertezze sull'importo. A luglio è arrivato l'ok della Camera, adesso il provvedimento è al Senato per l'esame in commissione Lavoro. Essendo un disegno di legge delega, serviranno i decreti attuativi (dai ministri per la Famiglia, del Lavoro e dell'Economia), per un iter strettamente legato a quello della legge di Bilancio 2021. Il punto è che si dovrebbero riordinare tutti i bonus riguardanti la famiglia, per farli convergere in un unico assegno. L'assegno spetterebbe a tutte le famiglie con figli di massimo 21 anni a carico, già dal settimo mese di gravidanza. Per realizzare tutto questo quindi servono i fondi.

Assegno unico, le risorse a disposizione

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L'eliminazione delle figure di bonus esistenti dovrebbe, in parte, finanziare l'assegno universale. Inglobando assegni per il nucleo familiare, detrazioni per figli a carico, bonus bebé e premio alla nascita si potrebbe arrivare a 15 miliardi. All'appello mancherebbero ulteriori 10 miliardi che andrebbero a finanziare risorse aggiuntive a chi già oggi ha prestazioni a sostegno della famiglia e per ampliare la platea dei beneficiari. A questo si sommerebbe la riduzione del cuneo fiscale alle imprese.

Assegno unico, i requisiti

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A stabilire i requisiti per poter maturare l'assegno unico ci ha pensato il cosiddetto Family Act approvato in Consiglio dei Ministri l'11 giugno 2020. In primis, il sostegno universale di importo progressivo va calcolato sulla base del modello ISEE. In particolare, dovrà trattarsi di: un assegno universale di importo minimo, riconosciuto a tutte le famiglie con figli fino a 18 anni (elevabile fino a 21 anni); una maggiorazione variabile determinata per scaglioni dell'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE); per il figlio successivo al secondo, l'importo dell'assegno universale è maggiorato del venti per cento; è riconosciuto dal settimo mese di gravidanza; l'importo dell'assegno tiene conto dell'età dei figli a carico; l'assegno universale è incrementato per ciascun figlia o figlio con disabilità, ai sensi dell'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104; viene riconosciuta una integrazione compensativa dell'importo dell'assegno diretta ad assicurare che lo stesso non risulti in ogni caso inferiore al trattamento complessivo di quello in godimento al nucleo familiare.


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