Data: 30/09/2020 09:17:00 - Autore: Gabriella Lax

Pec per le aziende

[Torna su]

Tante novità in arrivo domani. Così come era accaduto per i professionisti (v. Rischio sospensione per 500mila professionisti senza pec) entro il primo ottobre tutte le aziende dovranno comunicare telematicamente al Registro delle imprese il domicilio digitale (Pec) attivo e univocamente riconducibile all'impresa. È stato il decreto Semplificazioni a stabilirlo e ora, il rimando viene da Unioncamere. L'obiettivo è facilitare i rapporti con la Pubblica amministrazione. Avere una pec era obbligatorio dal 2008 per le società e dal 2012 per le imprese individuali. Mentre fino ad oggi era prevista, come sanzione, in caso di mancata comunicazione, la sospensione temporanea per l'invio di pratiche telematiche al Registro imprese, adesso arrivano multe che possono essere anche salate: tra i 206 e i 2.064 euro per le società, tra i 30 e i 1.548 euro per le imprese individuali. Per le imprese che dopo la scadenza del termine risulteranno prive di Pec, oltre al pagamento della sanzione amministrativa, è prevista l'assegnazione d'ufficio di un domicilio digitale da parte della Camera di Commercio.

Spid per l'Inps

[Torna su]

Dal primo ottobre, inoltre, il pin dell'Inps non verrà più rilasciato e sarà sostituito proprio dallo Spid. Chi è in possesso del "vecchio" sistema potrà utilizzarlo durante la fase di transizione tra pin e Spid. Il passaggio allo Spid avverrà gradualmente. Lo Spid consentirà un risparmio di risorse (in termini lavorativi e di costi necessari per il rilascio e la manutenzione delle credenziali) e un sistema di identificazione sicuro e certo (vedi anche Un solo Spid per Inps e ministero del lavoro). L'identità digitale dà la possibilità di accedere a diversi servizi della pubblica amministrazione in completa sicurezza, con procedure rapide e sicure. Il nuovo sistema potrà essere usato per l'accesso ai servizi in rete delle Pa dell'Unione europea.

Colf e badanti, il nuovo contratto collettivo

[Torna su]

Sempre da domani 1° ottobre partirà anche il nuovo contratto collettivo che regolamenta il lavoro domestico (v. Colf, badanti e baby sitter diventano assistenti familiari) e che comporta per alcune categorie specifiche. Nello specifico gli aumenti riguarderanno: babysitter che lavorano con bambini da 0 a 6 anni, che riceveranno oltre allo stipendi 115,76 euro al mese, e per le badanti di livello "C Super»"e «D Super» che curano più di una persona non autosufficiente. Ad essere interessati 848.987 lavoratori domestici regolari censiti dall'Inps e per i 176.848 in fase di regolarizzazione con la sanatoria prevista dal decreto Rilancio.


Tutte le notizie