Data: 12/10/2020 06:00:00 - Autore: Lucia Izzo

Covid 19: riunione urgente Comitato Tecnico Scientifico

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� stata fissata l'11 ottobre, la riunione urgente del Comitato tecnico scientifico (Cts) con la partecipazione del ministro della Salute, Roberto Speranza. L'incontro, che servir� per valutare i prossimi sviluppi per quanto riguarda le misure per contenere la diffusione del Coronavirus, si � reso indispensabile a seguito dell'ondata di nuovi contagi che ha travolto molte Regioni italiane.
In realt�, come afferma "Il Messaggero", il Cts avrebbe gi� elaborato un documento contenente le indicazioni per arginare il virus, con le misure da adottare per interfacciarsi adeguatamente ai diversi possibili scenari di diffusione. In quello pi� grave spunterebbe anche la tanto temuta ipotesi lockdown, che per� il Governo ha sempre respinto.
Inoltre, � plausibile che decisioni prese nelle riunione odierna avranno ripercussioni sul nuovo Dpcm in arrivo, a cui il Governo sarebbe gi� al lavoro. Quelle del CTS, va rammentato, rappresentano mere indicazioni di massima in quanto rimane appannaggio della politica prendere le decisioni ritenute adeguate per affrontare la situazione.

Primo scenario

Il primo scenario ipotizzato dal Cts � quello di un'allerta "gialla" che, sostanzialmente, corrisponde alla situazione che stiamo vivendo attualmente. In pratica, nonostante una sostenuta diffusione del virus nel paese, con un indice RT di trasmissibilit� tra 1 e 1,25, il sistema sanitario appare ancora in grado di gestire la situazione nel breve-medio periodo, senza troppe difficolt�.

In un simile scenario l'obiettivo primario � rappresentato del contenimento dei focolai epidemici. Tra le misure suggerite dal CTS in questa fase emergono il rafforzamento del distanziamento sociale, l'incentivare lo smart working e, se necessario, l'istituzione di zone rosse "locali" e circoscritte per limitare l'aumento dei contagi.

Ancora, consigliata l'eventuale interruzione di attivit� sociali, culturali e sportive maggiormente a rischio, come discoteche e palestre, anche su base oraria, nonch� la chiusura anticipata per bar e ristoranti. Per quanto riguarda gli spostamenti potrebbero essere limitate "in aree geografiche sub-regionali", come province e comuni, in zone considerate pi� a rischio.

In ambito scuola, invece, il Cts suggerisce di tenere lezioni scaglionate, con rotazione "mattina-pomeriggio" delle lezioni, ritornare alla didattica a distanza negli istituti superiori ed eventualmente la chiusura temporanea di scuole e universit� in relazione al numero di casi sospetti. Sospesi "alcuni insegnamenti che presentano condizioni di rischio elevato" come l'educazione fisica.

Secondo scenario

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Qualora tali misure non dovessero apparire sufficienti e la situazione dovesse peggiorare, l'allerta diventerebbe "arancione", ed � quanto potrebbe accadere in Regioni come Lombardia, Campania e Basilicata in cui si sta registrando una preoccupante impennata di contagi.

Si tratta di uno scenario con trasmissibilit� sostenuta e diffusa, con indice Rt tra 1.25 e 1,5, al punto da mettere a rischio la tenuta del sistema sanitario nel medio periodo. L'obiettivo diventa dunque quello di mitigare la diffusione del virus.

Pertanto, il Cts raccomanda "interventi straordinari estesi, con lockdown temporanei (2-3 settimane) in Comuni e Province". Oltre al mantenimento del distanziamento sociale e all'interruzione delle attivit� a maggior rischio di assembramento, si potrebbe arrivare alla "chiusura" delle Regioni, con possibilit� di spostamento "ristretta" anche all'interno delle stesse e non solo da una Regione all'altra, con possibile interruzione di alcune attivit� produttive. Misure analoghe alle precedenti, in parte pi� rigorose, per quanto riguarda l'ambito scolastico.

Terzo scenario: allerta rossa

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Il Comitato ha previsto, inoltre, anche la possibilit� che si possa arrivare a un ulteriore peggioramento. Da qui l'elaborazione del terzo scenario "rosso", quello di massima allerta, che il Governo confida di non dover affrontare.

Si tratta dell'eventualit� di una diffusione incontrollata del virus, con indice Rt oltre 1,5 e un grave affaticamento del sistema sanitario la cui tenuta � a rischio nel breve periodo a causa di ospedali saturi e terapie intensive prossime al collasso.

In questa fase, l'obiettivo � quello di mitigare la diffusione del virus "ponendo fine alla trasmissione comunitaria diffusa" e le misure per attuarlo sono, in primis, quelle che introducono restrizioni alla circolazione tra Regioni e/o Province, con un ritorno al lockdown generalizzato, come avvenuto a inizio anno. Istituti scolastici e universit� tornerebbero chiuse, con didattica a distanza ove possibile.

Coronavirus: in arrivo un nuovo Dpcm

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L'incontro con il CTS si innesta nel lavoro messo in atto dal Governo e che condurr� presto all'elaborazione di un nuovo Dpcm. Le indicazioni del Comitato, infatti, potrebbero incidere sul contenuto del nuovo provvedimento che dovrebbe essere approvato entro il prossimo 15 ottobre.
Il documento, alla luce dei dati degli ultimi giorni, avr� come scopo quello di individuare nuove azioni, misure e iniziative pi� rigorose di quelle attuali da intraprendere per frenare la crescita dei contagi nel Paese.
"Bisogna avere la forza di prendere in carico questa fase nuova immediatamente - ha dichiarato il Ministro Speranza - abbiamo un piccolo vantaggio rispetto ad altri Paesi ma non ci si devono fare illusioni e se siamo veloci a capire che c'� un cambio di fase possiamo evitare misure pi� drastiche".
A seguito della riunione dei capi delegazione sono emerse nuove ipotesi per quanto riguarda le misure contenute nel nuovo decreto. Sotto la lente dell'esecutivo la "movida" e la convivialit�, poich� molti dei nuovi contagi sarebbero avvenuti proprio tra parenti ed amici.
A detta di fonti di Governo potrebbe dunque essere introdotto il divieto di feste private, comprese quelle in casa, e un limite di massimo 30 persone ai tavoli nei locali e nelle sale per cerimonie. Ancora, per frenare la movida, arriva lo stop, a partire dalle 21, alla possibilit� di consumare in piedi cibo e bevande nei locali a cui si accompagna la previsione della chiusura di bar e ristoranti alle ore 24.

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