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Data: 02/11/2020 06:00:00 - Autore: Valeria Zeppilli
Part-time agevolato[Torna su]
Innanzitutto, sembra che i lavoratori prossimi alla pensione potranno accedere a una forma di part-time agevolato, che prevede, per gli ultimi tre anni di attività, una contribuzione piena ma un accesso parziale anticipato alla pensione. In altre parole: si lavorerà part-time ma senza penalizzazioni in termini contributivi. Proroga di opzione donna e ape social[Torna su]
È poi ormai quasi certo che l'opzione donna e l'ape social verranno prorogate e che quindi i lavoratori potranno continuare ad accedere a tali istituti per giungere in anticipo al pensionamento. Per quanto riguarda l'ape social, si segnala che alla proroga dovrebbe accompagnarsi anche un'estensione delle categorie di lavoratori che possono fare ricorso alla misura. Questa, infatti, dovrebbe poter essere richiesta non più soltanto da caregiver, invalidi e disoccupati ma anche dai cc.dd. lavoratori fragili. Si tratta di una categoria emersa durante l'emergenza coronavirus e identificata dal Ministero del lavoro con tutti quei lavoratori che siano affetti da "patologie preesistenti che potrebbero determinare, in caso di infezione, un esito più grave o infausto". Isopensione e contratti di espansione[Torna su]
Sempre per quanto riguarda il pensionamento anticipato, l'anticipo dell'uscita dal mondo del lavoro di sette anni concesso attraverso l'istituto dell'isopensione dovrebbe essere possibile per tutto il 2021, peraltro anche quando è stato fatto ricorso alla Naspi, in maniera tale da non gravare eccessivamente sulle imprese di dimensioni minori. Verosimilmente, anche le aziende con più di 500 addetti potranno accedere, poi, ai contratti di espansione e richiedere, attraverso gli stessi, degli anticipi pensionistici fino a cinque anni, coperti da contribuzione figurativa piena e compatibili con la Naspi, che ne potrebbe attenuare i costi. Le proposte dell'Inps[Torna su]
Al vaglio vi è però una riforma delle pensioni più ampia, che abbracci molteplici ulteriori aspetti dell'uscita dal mondo del lavoro. E, con riferimento ad essa, l'Inps fa leva su alcuni aspetti imprescindibili, segnalati nel rapporto annuale sul welfare degli italiani. Innanzitutto, per l'Istituto andrebbero approfondite e rese strutturali l'ape social e la pensione social. Andrebbero poi garantite una pensione minima a tutti i futuri pensionati, in particolare se sono giovani e con carriere precarie e discontinue, e la copertura dei vuoti contributivi connessi a carriere instabili, che passi anche attraverso la valorizzazione senza oneri dei periodi formativi. Altri aspetti su cui la riforma delle pensioni dovrebbe fare leva, almeno secondo l'Inps, sono:
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