Data: 06/07/2022 09:00:00 - Autore: Valeria Zeppilli

Stato di abbandono, significato

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Lo stato di abbandono sussiste ogniqualvolta il minore sia privo di assistenza morale e materiale da parte:

  • dei genitori;
  • dei parenti tenuti a provvedervi.

A tal fine non rileva la circostanza che i minori si trovino in un istituto di assistenza o in affidamento familiare: se non vi è assistenza morale e materiale da parte dei predetti soggetti, vi è stato di abbandono.

Tuttavia, non vi è stato di abbandono se la situazione che lo determina astrattamente è solo transitoria o dovuta a cause di forza maggiore.

Ristrettezza economica e stato di abbandono

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In ogni caso, va detto che la semplice ristrettezza economica non legittima di per sé lo stato di abbandono, che si verifica solo quando vi sia un'indigenza tale da compromettere in maniera seria e irreversibile il processo di formazione, sviluppo e crescita del minore.

Chi dichiara lo stato di abbandono

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Lo stato di abbandono è dichiarato:

  • d'ufficio, dal tribunale dei minorenni del distretto nel quale si trova il minore;
  • dalle autorità preposte nel paese di residenza del minore, in caso di adozione internazionale.

In tale seconda ipotesi, lo stato di abbandono deve essere anche accertato dall'ente che gestisce l'adozione.

Stato di abbandono e adottabilità

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L'accertamento dello stato di abbandono, quale presupposto per l'adozione del minore, è comunque l'extrema ratio.

Prima di dichiararlo, infatti, il giudice deve verificare se, con un intervento di sostegno, sia possibile superare le situazioni di difficoltà o disagio accertate o se sia possibile prevedere il recupero delle capacità genitoriali entro un termine che non contrasti con le necessità del minore.

Stato di abbandono: cosa dice la Cassazione

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Il concetto di stato di abbandono, come si vede, ha dei confini molto labili che, spesso, hanno portato la sua interpretazione sino alle aule della Corte di cassazione.

Tra le pronunce più significative, si segnala, ad esempio, la sentenza numero 18168/2019, con la quale si è affermato che la situazione di abbandono si configura ogniqualvolta le prospettive che la famiglia di origine può offrire al minore siano tali da compromettere il suo normale sviluppo psico-fisico e, quindi, la rescissione del legame familiare risulti uno strumento necessario per evitare un pregiudizio più grave. Più di recente, la Cassazione con ordinanza n. 16983/2022 ha affermato che lo stato di abbandono non viene meno per la mera disponibilità di un parente (nel caso di specie, la Corte ha "legittimato" l'adozione mite idonea ad evitare la rescissione di ogni legame con i genitori biologici, cui può farsi ricorso in quelle situazioni, definite di "semi-abbandono").

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