Data: 13/11/2020 23:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate

Richiesta risarcimento danni per negligenza dell'avvocato

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La Cassazione con l'ordinanza n. 25464/2020 (sotto allegata) accoglie il ricorso di un avvocato a cui � stato negato il diritto al compenso a causa della sua negligenza in una causa intrapresa nell'interesse della societ� cliente. Gli Ermellini precisano infatti che, se un avvocato perde una causa "anche" a causa di sue negligenze, non gli pu� essere negato il compenso per l'attivit� svolta. L'eccezione di inadempimento dell'avvocato pu� essere apposta dal cliente solo se la condotta del professionista ha inciso sui suoi interessi, non potendo il legale garantire l'esito favorevole del giudizio.

Pronuncia che chiude una vicenda che ha inizio nel momento in cui una societ� si fa assistere da un avvocato in una causa finalizzata a ottenere dalla propria compagnia assicurativa l'indennizzo relativo a un furto subito nel proprio esercizio commerciale. La domanda avanzata per� viene respinta perch� la prova necessaria al suo accoglimento � stata prodotta in ritardo dall'avvocato difensore, che ha anche omesso di richiamare nella memoria 183 c.p.c il contratto di assicurazione. L'esito negativo della causa induce la societ� a convenire in giudizio il proprio avvocato, chiedendone la condanna al risarcimento del danno per responsabilit� professionale a causa delle negligenze commesse nell'esercizio della sua attivit� e per ottenere il riconoscimento che nulla � pertanto dovuto allo stesso a titolo di compenso.

Il Tribunale rigetta la domanda, ma la sentenza viene impugnata dalla societ� soccombente e la Corte, accogliendo in parte le istanze avanzate, dichiara che la cliente nulla deve all'avvocato per i suoi onorari e condanna il professionista a rifondere 2.598,40 euro per gli esborsi sostenuti dall'appellante e i due gradi di giudizio. La Corte giunge a questa decisione perch� in effetti l'avvocato ha omesso negligentemente di formulare i capitoli di prova sulle specifiche modalit� del furto, anche se a ragion del vero anche la societ� in appello ha omesso di depositare documenti o capitolare circostanze idonee a supportare le richieste di danno avanzate nei confronti del legale.

Assenza del nesso di causa tra negligenza e danno

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Ricorre quindi in Cassazione l'avvocato, sollevando tre motivi di di doglianza.

  • Con il primo rileva l'assenza del nesso di causa tra il danno lamentato dalla societ� e il suo comportamento omissivo.
  • Con il secondo contesta la sentenza nel punto in cui ritiene inesistente il suo diritto al compenso, pur avendo escluso che il danno lamentato sia stato causato dalla sua negligenza.
  • Con il terzo si duole della condanna al pagamento del doppio grado di giudizio nonostante l'accoglimento parziale della domanda della societ� cliente e quindi della sostanziale e reciproca soccombenza.

Compenso dovuto all'avvocato negligente perch� la vittoria non � certa

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La Corte di Cassazione adita con l'ordinanza n. 25464/2020 accoglie il primo e il secondo motivo del ricorso, dichiarando assorbito il terzo e rinvia alla Corte d'Appello in diversa composizione affinch� si pronunci anche sulle spese del giudizio di legittimit�.

Il primo e il secondo motivo del ricorso vengono trattati congiuntamente perch� in effetti la Corte d'Appello, anche se ha evidenziato alcune negligenze dell'avvocato, ha poi rigettato la richiesta risarcitoria limitandosi ad accogliere la domanda con cui la societ� cliente ha chiesto di riconoscere come non dovuti i compensi al legale per l'attivit� svolta.

La Cassazione a tal proposito ribadisce pertanto: "il principio per cui l'eccezione di inadempimento di cui all'art. 1460 c.c. pu� essere opposta dal cliente all'avvocato che abbia violato l'obbligo di diligenza professionale, purch� la negligenza sia idonea a incidere sugli interessi del primo, non potendo il professionista garantire l'esito comunque favorevole del giudizio ed essendo contrario a buona fede l'esercizio del potere di autotutela ove la negligenza nell'attivit� difensiva, secondo un giudizio probabilistico, non abbia pregiudicato le possibilit� di vittoria."

La Cassazione ricorda inoltre che la sua recente ordinanza n. 16342/2020 ha escluso la perdita automatica del diritto al compenso dell'avvocato se una causa intrapresa nell'interesse del cliente non ha raggiunto per lui un risultato utile anche a causa della negligenza o di omissioni del difensore.

Spetta infatti al cliente dimostrare che la condotta negligente gli ha causato un danno derivante dal mancato riconoscimento di una pretesa con tutta probabilit� fondata. Data l'ininfluenza delle negligenze dell'avvocato sull'esito finale della causa pertanto la Corte d'Appello non ha fatto corretta applicazione dell'eccezione di inadempimento.

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