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Data: 05/12/2020 08:00:00 - Autore: Valeria Zeppilli
Confermato il criterio del "più probabile che non"[Torna su]
L'ordinanza numero 27612/2020 della Corte di cassazione (qui sotto allegata) è tornata ancora una volta sulla questione dell'accertamento del nesso causale in tema di responsabilità contrattuale della struttura sanitaria, ribadendo un principio ormai ampiamente consolidato. In particolare, i giudici hanno nuovamente confermato che, nei giudizi di risarcimento del danno da responsabilità medica, è il paziente che deve dimostrare l'esistenza della lesione lamentata. A tal fine, è necessario che egli provi che la condotta del sanitario, secondo il criterio del "più probabile che non", sia stata la causa del danno. Causa del danno incerta[Torna su]
È proprio sulla base di tale principio che può affermarsi, come fatto già in diverse pronunce di legittimità emanate nel corso degli ultimi anni, che laddove la causa del danno sia rimasta assolutamente incerta, la domanda di risarcimento avanzata dal paziente non possa trovare accoglimento. Paziente informato e inadempiente[Torna su]
Così, se non si riesce a provare che l'evento lamentato risulti connesso all'operato dei medici, il paziente non potrà essere risarcito. E ciò è tanto più vero se, come nel caso di specie, risulti che il presunto danneggiato non si sia sottoposto ai controlli periodici, nonostante fosse stato adeguatamente informato dai sanitari circa la loro importanza. |
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