Data: 23/12/2020 21:00:00 - Autore: Gabriella Lax

Scuola, studenti in piazza

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Il governo ed i rappresentanti delle Regioni sono al lavoro per definire in un documento le misure anti-Covid per il rientro in classe dopo le festività natalizie anche per gli alunni delle scuole superiori. «Il governo è molto unito sul fatto di riaprire il 7 gennaio» afferma la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina. Ma alcuni governatori sono perplessi sulla capienza. Paese. L'obiettivo è ripartire il 7 gennaio con la didattica in presenza, anche per le scuole superiori. Oggi, mercoledì 23 dicembre, la mobilitazione in 28 città durante le quali studenti, docenti e genitori appenderanno, come monito, sui portoni delle scuole superiori gli striscioni con lo slogan «Ci si vede il 7 gennaio! #priorità alla scuola". L'iniziativa è promossa dal movimento "Priorità alla Scuola" per mantenere alta l'attenzione sull'istruzione e affermare la necessità di riportare tutti gli alunni in classe in presenza e in continuità. Per il movimento, la scelta della dad per le scuole superiori è inaccettabile e irresponsabile.

Scuole aperte fino al 30 giugno

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Nella riunione intercorsa tra alcuni ministri del Governo e i rappresentanti delle Regioni non si è trovato un accordo. Resta ferma in teoria la data del 7 gennaio. Ma le Regioni non sono convinte. E non bastano, su questo fronte, le assicurazioni della ministra Paola De Micheli, che ha promesso nuovo fondi per i trasporti. Tra mille dubbi dei governatori si lavora ad un documento unico che stabilisca misure e garanzie: dai bus privati ai militari in campo per fare i tamponi agli studenti, con le Regioni che chiedono anche uno screening a tappeto sul personale scolastico. Scuole aperte anche il pomeriggio con ingressi scaglionati. Ed un calendario scolastico che vedrà le lezioni prolungate almeno fino al 30 giugno (tranne che per 3 media e 5 superiore, causa esami), per cercare di recuperare il vuoto lasciato dai mesi di didattica a distanza.

Tra gli argomenti accennati nel vertice tra esecutivo ed enti locali, anche quello del calendario scolastico nell'ottica del recupero per i bimbi più fragili e per chi ha perso alcuni apprendimenti.

Scuola, la discussione sugli esami di maturità

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Con un emendamento firmato dalla pentastellata Alessandra Carbonaro, membro della commissione Cultura della Camera, il ministero dell'Istruzione ha preso pieni poteri su alcune questioni centrali per la scuola italiana: l'esame di Maturità, la valutazione degli studenti e le bocciature. Per quanto riguarda la maturità entro il prossimo gennaio dovrà essere definita, così come l'esame di Terza media. Nel testo viene chiarito che «Si affida al ministero dell'Istruzione la possibilità di adottare specifiche misure per la valutazione degli apprendimenti e lo svolgimento dei medesimi esami, tra le quali quelle che sono state previste per l'anno scolastico 2019-2020». Per l'appunto, l'esame breve. la discussione però non si è al momento concretizzata.


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