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Data: 20/12/2020 11:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate
Il giudice onorario va pagato come quello ordinario[Torna su] Il Tribunale di Vicenza con funzioni in materia di lavoro, a distanza di neanche un mese dalla pronuncia del Tribunale di Napoli, ne conferma l'indirizzo, riconoscendo con la sentenza n. 343 del 16 dicembre 2020 (sotto allegata), il diritto della ricorrente "di percepire un trattamento economico corrispondente a quello previsto dall'art. 2 delle legge 111/2007 e successive modificazioni per il ruolo di magistrato ordinario." Il Ministero della Giustizia è quindi condannato a pagare le somme sopraindicate per il periodo che va dal 7 maggio 2003 fino al 26 luglio 2017, oltre interessi, detratto naturalmente quanto già corrisposto durante detto periodo per le funzioni esercitate. Come deciso anche dal Tribunale di Napoli, per il Ministro della Giustizia arriva altresì la condanna a risarcire il giudice onorario dei danni derivanti dalla reiterazione illegittima di diversi rapporti di lavoro a tempo determinato, che quantifica in 7 mensilità di trattamento economico spettante ai magistrati ordinari come sopra precisato, maggiorato degli interessi dalla domanda fino al saldo. Corte UE: il giudice di pace è un lavoratore[Torna su] Chiaro come queste due sentenze richiamino quanto sancito dalla Corte UE, la quale nelle conclusioni della sentenza C - 658 -18 dello scorso 16 luglio 2020 ha affermato che "il giudice di pace, nell'ambito delle sue funzioni, svolge prestazioni reali ed effettive, che non sono né puramente marginali né accessorie, e per le quali percepisce indennità aventi carattere remunerativo", ragion per cui "può rientrare nella nozione di lavoratore."
Una sentenza a cui è seguito in ottobre uno sciopero dei giudici di pace e di quelli onorari per accelerare l'intervento delle istituzioni sulla loro posizione e sul riconoscimento di tutta una serie di diritti fino a oggi negati, vittime di un sistema di "caporalato" che vede protagonista lo Stato, in cui i giudici onorari operano e danno il loro contributo al funzionamento del sistema giustizia, senza ricever in cambio le adeguate tutele di tipo retributivo, previdenziale e assistenziale. Presidente Unagipa: la sentenza dà voce alle richieste dei GdP[Torna su]
Maria Flora Di Giovanni, presidente della Unagipa (Unione nazionale Giudici di Pace) esprime tutto il suo entusiasmo per la sentenza del Tribunale di Vicenza, perché realizza quelle che da anni sono le richieste dei Giudici di Pace, ossia sanare la loro difficile situazione. Non si può infatti trascurare il contenuto della sentenza della Corte Europa del luglio scorso, che ha riconosciuto ai giudici di pace la dignità di lavoratori e come tale il diritto a un trattamento retributivo, ma anche contrattuale, contributivo e previdenziale che dovrebbero essere conformi anche all'importanza dell'attività svolta. |
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