Data: 29/12/2020 17:00:00 - Autore: Gabriella Lax

Passaporto sanitario per difendersi dai contagi

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Un passaporto sanitario per difendersi dai contagi. Accanto al documento d'identità, o al visto e il biglietto aereo potrebbe esserci un passaporto sanitario digitale. Una serie di compagnie aeree e di aeroporti sta lavorando all'introduzione di un nuovo documento che contenga o l'esito negativo del tampone per rilevare il coronavirus o, ancora meglio, l'avvenuta vaccinazione. Quello che manca adesso è un accordo internazionale tra i governi per riconoscerne la legittimità e la bontà. Potrebbe accadere così che, nella seconda parte del 2021, ogni Stato chieda di inserire i dati sanitari in una applicazione diversa, confondendo i passeggeri e rendendo più difficile tornare a viaggiare.

Passaporto sanitario, ecco i quattro progetti

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Attualmente sono quattro progetti di passaporto sanitario digitale e si basano sullo stesso meccanismo: prima si scarica l'app sul proprio telefonino, poi ci si iscrive, inserendo i dati anche sanitari per consentire alla clinica (dove è stato effettuato il tampone) di caricare l'esito con tanto di numeri identificativi, indirizzo della struttura e tipologia di screening (rapido o «classico) oppure per permettere all'autorità sanitaria locale o nazionale di certificare che il soggetto è stato sottoposto alla vaccinazione contro il Covid-19 e quindi può spostarsi. Arrivato in aeroporto il viaggiatore dovrà mostrare sia il passaporto, sia la carta d'imbarco, sia la schermata dell'app con i dati sanitari. Ecco i progetti in atto: CommonPass, è stato sviluppato da Commons Project Foundation e il World Economic Forum e vi hanno aderito le compagnie United Airlines, Cathay Pacific, JetBlue, Lufthansa, Swiss International Airlines, Virgin Atlantic. Poi c'è Travel Pass, sistema di verifica sanitaria della Iata, la principale associazione internazionale delle compagnie aeree. Presentato verso la fine dello scorso novembre «Travel Pass» punta a offrire un sistema di certificazione riconosciuto tra tutti i Paesi. Poi c'è la piattaforma Digital Health Pass è stata sviluppata da Ibm per metterla a disposizione non soltanto delle compagnie aeree, ma anche delle società che organizzano concerti, eventi sporti e altro. E infine, segnaliamo AOKpass, app sviluppata dalla Camera di commercio internazionale, International Sos e Sgs Group.

Il viceministro Sileri: «Servirà comprovare l'avvenuta somministrazione del vaccino»

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Quella di una certificazione è un'ipotesi su cui si è soffermato anche il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri che ha riferito all'Adnkronos: «È molto probabile nel prossimo futuro per svolgere diversi tipi di attività sarà richiesto di comprovare l'avvenuta somministrazione del vaccino. Non è però un tema di competenza esclusivamente interna: istituzioni internazionali quali la Commissione Europea e l'Oms stanno valutando una proposta di certificato internazionale digitale. Già ora, una volta effettuata, viene rilasciata una normale certificazione di avvenuta vaccinazione». Secondo l'esponente del Governo dunque: «Da questo documento al 'passaporto sanitario' c'è ancora molta strada da fare, ma è senz'altro uno sviluppo possibile».


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